Maxisequestro al “bazar” cinese

Polizia Locale e Carabinieri intervengono in un grande negozio, sequestrati oltre 1700 oggetti in vendita, persino test di gravidanza. Denunciato il titolare, ma la struttura rimane aperta

Maxisequestro in un "bazar" cinese di via Alcide De Gasperi a Cassano Magnago: Polizia Locale cassanese e Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro hanno individuato centinaia di articoli in vendita che sono risultati contraffatti, privi di marchi e istruzioni regolari.

Il maxinegozio cinese è di quelli che vendono un po’ di tutto, a parte gli alimentari: tra i 1742 prodotti sequestrati ci sono molti giochi per bambini, piccoli elettrodomestici, materiale elettrico e persino dispositivi medicali, come i cerotti o i test di gravidanza. In parte il materiale era privo di certificazione europea CE (che spesso viene "sostituita" con il marchio China Export, che riporta un "CE" con le due lettere più ravvicinate rispetto al marchio europeo), in partre si trattava di materiale privo anche di indicazioni sul produttore e potenzialmente pericoloso, come nel caso di alcuni dispositivi elettrici (lampade, differenziali, ecc.). A volte mancavano le istruzioni complete in italiano, sostituite da alcune indicazioni sintetiche incollate sulla confezione. In alcuni casi le contestazioni di Polizia Locale e Carabinieri sono ancora più specifiche: per esempio sono stati sequestrati alcuni giocattoli per bambini che riportavano sulla confezione immagini di Carabinieri (nella foto a destra), «il cui uso deve essere autorizzato dall’Arma», spiega il maresciallo Andrea Cannella del Nucleo Ispettorato del Lavoro. Come curiosità, l’abbigliamento in vendita è invece risultato regolare, anche nell’uso di marchi registrati. Il personale impiegato – 12 persone – era invece in regola, anche se verranno fatti approfondimenti sull’orario di lavoro effettivo.

Il controllo nel "bazar" di via De Gasperi è stato anche «frutto di un lavoro iniziato già in precedenza, a tutela del consumatore e della sicurezza», ricorda Raffaele Esposito, comandante della Polizia Locale cassanese. Anche il maresciallo Cannella sottolinea la particolare attenzione posta «al monitoraggio e attività ispettiva di attività economiche gestite da stranieri» e in particolare agli esercenti cinesi. In questo caso l’attività di vendita non è stata sospesa e chiusa al pubblico (una volta sequestrato il materiale pericoloso, a destra un test di gravidanza non in regola), ma il titolare dell’esercizio è stato denunciato per frode in commercio e vendita di prodotti contraffatti. Tra le violazioni amministrative (oltre alla vendita di giocattoli con l’effige dei Carabinieri), c’è anche l’installazione illecita di videosorveglianza, non comunicata alle autorità competenti.

Duro il commento del sindaco Nicola Poliseno: «Quello che Polizia Locale e Arma dei Carabinieri hanno portato alla luce diverse e pesanti risultanze economiche, ancora una volta. La nostra città è aperta a ogni tipo di attività, ma se questo è il risultato vuol dire che alcune persone non hanno capito che se gli enti pubblici mettono in atto verifiche non scappa nulla». Il sindaco porta avanti la campagna di attenzione alle attività cinesi come lotta alla concorrenza sleale ma anche per la sicurezza dei consumatori. «Ci sono organizzazioni vere che vogliono spaccare il nostro mercato importando prodotti di ogni genere a costi bassissimi per mettere in difficoltà chi cerca di costruire la sua attività in modo regolare. È faticoso rispettare le norme, ma è giusto dire agli imprenditori italiani: lo Stato c’è». Quanto mai esplicita anche la critica alla comunità cinese: «Il referente della comunità cinese non si è fatto vedere: devono capire che non si può andare avanti così, con prodotti pericolosi e luoghi di lavoro non dignitosi» (va specificato che in quest’ultimo caso non c’erano luoghi di lavoro indecorosi).

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Pubblicato il 16 Gennaio 2015
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