Nuovi ambulatori per la cura dell’osteoporosi

L'azienda ospedaliera di Como apre in febbraio al poliambulatorio di via Napoleona e in quello di Olgiate Comasco due servizi per la prevenzione e la cura della fragilità ossea

Nuovi ambulatori per l’Osteoporosi nell’Azienda Ospedaliera “Ospedale Sant’Anna” di Como. A partire dal mese di febbraio l’Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia, diretta da Vincenzo Zottola, effettuerà visite e controlli per pazienti con fragilità ossea, conseguenza dell’osteoporosi, sia nel Poliambulatorio di via Napoleona a Como sia in quello di Olgiate Comasco.

Tale incremento di offerta è frutto della collaborazione tra l’U.O. di Ortopedia e Traumatologia e la Direzione Clinica delle Attività Territoriali, diretta dal Fabio Banfi.

Si amplia così, in ambito extra-ospedaliero, l’attività che il reparto ha sviluppato sinora all’ospedale Sant’Anna. “La problematica della fragilità ossea – spiega il primario Zottola – è in crescita a seguito dell’aumento della popolazione anziana e ha conseguenze importanti sia sotto il profilo clinico-assistenziale che sociale. Al Sant’Anna ricoveriamo per fratture di femore, omero e caviglia e fratture vertebrali 600persone l’anno. Per questo abbiamo voluto potenziare la nostra offerta, visto che la nostra Unità Operativa e l’ospedale rappresentano un centro di riferimento inserito in una rete nazionale grazie al fatto che abbiamo specialisti in questo ambito, abbiamo la possibilità di prescrivere tutti i farmaci necessari, siamo dotati di tutte le strumentazioni diagnostiche e collaboriamo con altre unità operative come l’Endocrinologia e la Geriatria per inquadrare e seguire al meglio la patologia”.

Le visite sono prenotabili da oggi, con impegnativa del medico di medicina generale o dello specialista ospedaliero, presso i Cup dell’Ao Sant’Anna e il Call Center Regionale.

L’osteoporosi
L’osteoporosi è una malattia caratterizzata da un aumento della fragilità dello scheletro con un conseguente aumento del rischio di fratturarsi sia per traumi minimi che spontaneamente, in seguito alla diminuzione della densità ossea e per il deterioramento della microarchitettura ossea. In molti casi un lieve trauma è solo la causa apparente della frattura del femore, che è invece causata principalmente dalla fragilità ossea, conseguenza dell’osteoporosi.
In Italia circa 3,5 milioni di donne e un milione di uomini sono affetti da fragilità ossea. Tra le donne di età superiore ai 65 anni, ne soffre 1 su 2  e non lo sa. Tutto ciò ha importanti ripercussioni sulla qualità della vita e sulla serenità dei pazienti o dei loro cari, anche perché tra gli anziani le fratture da fragilità ossea sono una delle principali cause di mortalità.
Nel corso della vita si possono creare le condizioni in cui la quantità di osso riassorbito è maggiore della quantità di osso neoformato (ad esempio, nel periodo post-menopausale) oppure la quantità di tessuto neoformato è insufficiente. Col passare degli anni, però, la quantità di tessuto osseo perso è sempre maggiore. Ciò provoca una progressiva perdita di massa ossea che rende le ossa sempre più fragili e facilmente suscettibili a fratturarsi.

Le fratture per fragilità ossea possono essere localizzate:
– all’estremità prossimale del femore (coscia vicino all’anca)
– all’estremità distale del radio (avambraccio vicino al polso)
– alle vertebre (colonna dorso-lombare)
– all’estremità prossimale dell’omero (braccio vicino alla spalla).

I fattori di rischio
La fragilità ossea annovera tra i suoi principali fattori di rischio l’età avanzata, il sesso femminile, una bassa densità ossea, assunzione di farmaci che danneggiano l’osso (ad esempio, cortisone o alcuni diuretici), la menopausa precoce, dieta povera di calcio e vitamina D, scarsa attività fisica, tabagismo e abuso di alcool, malattie reumatiche o endocrine.

  “E’ importante – aggiunge l’ortopedico – arrivare a una diagnosi precoce per contenere il rischio di nuove fratture, individuare i farmaci adeguati e attuare alcuni accorgimenti per evitare cadute che potrebbero portare a nuove fratture come portare scarpe con tacchi bassi e suole antiscivolo, eliminare da casa i tappeti, fare attenzione agli animali domestici. E’ consigliabile un’attività fisica moderata ma regolare, per migliorare la forza muscolare, l’agilità e l’equilibrio e sottoporsi a controlli medici periodici”.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 27 Gennaio 2015
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