Varese si sveglia tardi, il derby va nelle mani di Cantù

La Openjobmetis d'emergenza (fuori Diawara e Kangur) perde 91-83 salvando in extremis la differenza canestri. Non basta un grande Callahan, esordio a due facce per Maynor che serve 11 assist

Per tornare a espugnare Cantù dopo tanti anni sarebbe servito qualche colpo di magia alla “sbilanciata” Openjobmetis di questi tempi. Qualche “magata” di quando giocava Pozzecco, per intenderci, e invece i biancorossi si devono arrendere al termine di una gara condotta da cima a fondo dai padroni di casa. Un risultato finale (91-83) che lascia pure qualche rammarico ai padroni di casa, perché Varese negli ultimi minuti è riuscita a risalire da uno svantaggio ben peggiore e conservare la differenza canestri a proprio favore visto che all’andata aveva vinto di 9 punti.

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Acqua Vitasnella – Openjobmetis 91-83 4 di 24


Magra consolazione, certo, perché intanto tocca alla Vitasnella risalire in zona playoff grazie alla partita clamorosa di Dequan Jones: l’americano, piuttosto altalenante nelle sue prestazioni, sceglie il derby per sfoderare una gara da 26 punti con 11/11 al tiro, 7 rimbalzi e 5 assist, i numeri che indirizzano il referto rosa nelle mani di coach Sacripanti ai danni di una Openjobmetis che non ha potuto, alla fine, schierare Kangur. C’era invece il nuovo play Eric Maynor da cui si sperava venisse qualche magia: la bacchetta dell’ex Thunder però è apparsa ancora inceppata al tiro, e così il regista ha provato a innescare i compagni con ben 11 assist. Un dato che lascia ben sperare per il futuro ma che ha inciso fino a un certo punto questa sera, quando tra l’altro Pozzecco – che ha colpe nel ritardato timeout del terzo periodo, quando la partita stava sfuggendo definitivamente di mano – ha perso per un po’ pure Eyenga. Il congolese è rientrato in campo, ma le sue condizioni saranno da valutare domani.
Varese poi ha avuto il torto di non sfruttare quasi mai i passaggi a vuoto di una Vitasnella che pur meritando non ha certo giocato la gara perfetta: i biancoblu si sono più volte inceppati – anche prima del famigerato break del terzo periodo – tra infrazioni ed errori vari, ma proprio in quei momenti la Openjobmetis ha smarrito ulteriormente la via del canestro. Poco cinismo e pochi punti nelle mani per una squadra che priva di Diawara ha trovato in Callahan il suo migliore uomo. Uno da gare del genere, che non ha paura di sporcarsi le mani e di metterci fisico e polmoni: se i compagni l’avessero seguito prima, avremmo avuto un verdetto diverso.

COLPO D’OCCHIO – Solita temperatura polare all’interno del “Pianella” che poi, come sempre, si scalda almeno a livello di rumori e colori quando la partita inizia. Tutto esaurito a Cucciago dove prima del match Pozzecco sale in tribuna a salutare la “signora Rina”, anziana tifosa brianzola. Qualche problema al momento dell’ingresso degli ultras biancorossi (intorno al 5′) ma per fortuna la cosa finisce lì o si limita a cori infiniti dalle due parti.

PALLA A DUE – Va subito in quintetto Eric Maynor, all’esordio europeo dopo 5 anni di Nba; con lui e Rautins, assente Diawara, le ali sono Eyenga e Callahan mentre Daniel è il centro. In panchina c’è anche Kristjan Kangur con i gradi di capitano. Sacripanti ha la squadra al completo e quindi può permettersi di tenere fuori in avvio Feldeine e Williams: il pivot titolare è Shermadini con Buva da ala forte.

LA PARTITA – Il batti e ribatti delle prime azioni fa emergere le doti atletiche di Daniel, subito cercato da Maynor (4 assist nel quarto) e abile a convertire alcune azioni rapide di Varese. Il vantaggio però è sempre interno, perché la squadra di Sacripanti sfrutta i troppi varchi sull’arco per martellare dai 6,75 e con il passare dei minuti guadagna già un vantaggio solido (30-16 al 10′).
Eyenga, sino a quel punto a zero, al rientro in campo traccia un solco nel quale si infilano Rautins e Callahan che riportano Varese a -8. Si può fare meglio e la Openjobmetis ci riesce, rimontando sino al 34-30 che però resterà il miglior svantaggio da qui alla fine; c’è anche da dire che il miglior momento biancorosso è interrotto da una distorsione alla caviglia per Eyenga a rimbalzo. Il congolese rientrerà solo dopo l’intervallo; intanto però la Vitasnella evita il riaggancio. A tenere Varese in scia ci pensa Okoye con 5 punti inattesi ma Jones tiene i suoi al largo anche perché Maynor cade in una banale (e forse ingiusta) infrazione di 8” in chiusura di periodo: 48-41.
Ancora una volta però è la terza frazione di gioco a portare brutte notizie ai tifosi biancorossi: Cantù ci mette un po’ a ingranare ma la Openjobmetis non ne approfitta, e così quando si riaccende Jones i brianzoli scappano. Il Poz dimentica il timeout (lo chiamerà a meno di 2′ dalla sirena) e il vantaggio va oltre i dieci di differenza con il solito Jones mentre sull’altro fronte arrivano troppi tiri affrettati. Sono infine le bombe di Gentile e Feldine a dare il +13 alla mezz’ora a una Vitasnella con gran fiducia in se stessa (67-54).

IL FINALE – Quando anche il deludente Hollis inquadra il canestro, per gli ospiti pare finita (70-54) ma la prospettiva di un naufragio risveglia la banda Pozzecco che inizia a trovare qualcosa da Maynor in attacco. Il play, fino a lì dedito quasi solo all’assist inizia a trovare anche punti ma è soprattutto Callahan a tenere sulle spine i tifosi di casa che pregustavano la vittoria in fuga e invece si trovano Varese a -8. A risolvere è di nuovo Jones, ispirato anche dall’arco che permette ai suoi di entrare negli ultimi 3′ su un ritrovato +15. La Vitasnella a questo punto è convinta di festeggiare e di prendersi la posta intera; una disattenzione pagata non tanto per i due punti in cassaforte quanto per la differenza punti: due canestri di Daniel valgono addirittura l’87-81 ma il successivo tentativo del pivot si infrange. Maynor però mette gli ultimi liberi per il 91-83, mentre il pubblico di casa invita Pozzecco a strapparsi la camicia. Ma Paganini non ripete la "mossa" fatta con Milano e se ne esce salutando i tifosi biancorossi per una consolazione reciproca: il massimo che si poteva ottenere a quel punto (insieme alla differenza punti).

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Pubblicato il 26 Gennaio 2015
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