100 letti e più medici sul territorio per curare il Circolo

Dopo le richieste mediche, sono i sindacati a interpretare le esigenze di infermieri e operatori dell'ospedale varesino. Le carenze vanno colmate ma la rete dell'assistenza territoriale deve fare la sua parte

Almeno 100 infermieri in più, con altrettanti OSS per poter aprire 100 posti letto. Questa la richiesta che, in modo più o meno articolato, chiedono i sindacati dei lavoratori dell’ospedale di Circolo

«Occorre riportare il Circolo all’altezza del suo territorio – commenta il delegato Fials Francesco Tucci – In questo momento non è in grado di rispondere alle esigenze del suo bacino di utenza. Mi auguro che il Presidente Maroni annunci l’apertura di una quarantina di letti e l’assunzione di un centinaio di infermieri in modo da dare respiro a tutto il Circolo».

Anche Cinzia Bianchi, delegata RSU della Cgil, pensa a un potenziamento del presidio varesino: « Che ci diano personale adeguato, un centinaio di professionali oltre agli OSS (operatori socio sanitari) per gestire tutte le liste d’attesa ambulatoriali e chirurgiche che ci sono. Poi, però, per il Pronto soccorso occorre ampliare lo sguardo sul territorio che oggi non riesce a fare da filtro al pronto soccorso. Medici di medicina generale, guardie mediche: devono essere in grado di intercettare e gestire le cronicità evitando che si scompensino e vadano in PS. Oggi questa funzione non viene fatta. Tutti arrivano in pronto soccorso dove, dall’anno scorso, sono state apportare delle migliorie, importanti per l’accoglienza, ma che non spostano il cuore del problema».

« Il problema è nazionale – ricorda Nino Ventola della Cisl Sanità – si parla di Varese ma Busto e Gallarate soffrono allo stesso modo. È tutto il sistema da rivedere, a partire dai ticket eccessivamente costosi: la gente non può più permettersi di fare esami, così arriva in PS al primo deficit dove sa di poter fare tutti i controlli in modo gratuito. Occorre potenziare il filtro del territorio, medici che aiutino lagente a evitare le crisi acute. Non penso che i problemi del Circolo siano i posti letto: se anche ne aprissimo 100 domani, dopodomani non sarebbero più sufficienti»

Più presidi sul territorio è quello che chiede anche Salvatore Ferro, segretario provinciale del NurSind: « Più infermieri di famiglia e case della salute emiliane. In Lombardia si chiameranno “POT” ma, al di là del nome, è certamente dal territorio che deve arrivare la risposta alle sofferenze di questo ospedale. Occorre prendere in carico i malati cronici ed evitare che si arrivi allo scompenso. Seconda misura, inoltre, è quella di potenziare i pronto soccorso periferici: perché, alla fine, tutti convergono sul Circolo? Terza misura, riportare l’ospedale di Varese ai parametri nazionali: se il rapporto è di 3,75 letti per mille abitanti, perché a Varese ce ne devono essere solo 2,5?».

Territorio e periferie da potenziare o abbandonare? « Dicano chiaramente cosa si vuol fare dell’ospedale di Cuasso – domanda Tucci –  che è appeso a un filo. Per una serie di decisioni gestionali lo si è ridotto a un “vuoto a perdere”, peccato che ho sentito dire che costi 3 milioni all’anno per la gestione. Sapete cosa si può fare con quei soldi? Così come è adesso è uno spreco».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 13 Febbraio 2015
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