Interdittiva antimafia all’azienda dei rifiuti, si muovono i sindaci
Il fatto riguarda un’azienda della provincia di Ragusa che gestisce la raccolta ad Induno Olona, Arcisate, Porto Ceresio, Cunardo e Cugliate Fabiasco
La vicenda è delicata e va raccontata con le dovute garanzie d’innocenza del caso ma il riflesso, purtroppo, ha a che fare con un servizio che riguarda molto da vicino i cittadini: i rifiuti.
Il fatto riguarda un’azienda impegnata nella raccolta dei rifiuti originaria della provincia di Ragusa che ha ottenuto, in modo assolutamente regolare, appalti e subappalti in molti luoghi d’Italia e anche in provincia di Varese. In particolare nei comuni di Induno Olona, Arcisate, Porto Ceresio, Cunardo e Cugliate Fabiasco, Malnate e Lavena Ponte Tresa. Si tratta della “Eco Seib” che in alcuni di questi comuni ha ottenuto un appalto diretto, sulla base di bandi pubblici, mentre in altri lavora nella gestione della raccolta dei rifiuti in subappalto per le aziende che hanno ottenuto la commessa principale.
Tutto alla luce del sole e tutto regolare, tanto che il servizio dei rifiuti si è svolto e continua regolarmente, se non fosse che tale azienda da poco non ha più il “patentino antimafia”, il che determina conseguenze nei suoi rapporti con la pubblica amministrazione.
La notizia è di pochi giorni fa ed è stata trasmessa dalla prefettura di Ragusa a quella di Varese che ha provveduto a comunicarlo a stretto giro di posta ai comuni coinvolti (direttamente o attraverso i subappalti che per loro operano). Ragusa ha trasmesso quella che si definisce un’informativa interdittiva antimafia, un atto preventivo che si basa sugli accertamenti di infiltrazioni mafiose compiuti dai diversi organi di polizia e valutati dal prefetto, prescindendo dall’accertamento di singole responsabilità penali.
Alcuni comuni sono già stati ricevuti in prefettura e nei prossimi giorni cercheranno di capire come procedere per rispettare le procedure e non interrompere un servizio imprescindibile per le proprie comunità.
A Malnate e Lavena Ponte Tresa la vicenda non coinvolge direttamente i comuni che non hanno con tale azienda un rapporto di appalto diretto. Mentre ad Induno Olona, Arcisate, Porto Ceresio, Cunardo e Cugliate Fabiasco le amministrazioni si sono già mosse per rescindere il contratto. I sindaci, trovatisi di fronte ad una situazione inusuale, stanno in questo momento cercando di capire come muoversi con l’aiuto dei legali. Da un lato c’è infatti la decisione di ottemperare a quanto previsto dalla legge, mentre dall’altro l’esigenza di non interrompere il servizio e gestire il passaggio senza traumi. Per tutti è stato un fulmine a ciel sereno.
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