La Factory Transadriatica racconta Romeo e Giulietta pop

In scena al Teatro Delle Arti lo spettacolo della compagnia che riunisce attori pugliesi, abruzzesi, montenegrini, serbi e croati: una "babele di lingue"

Una compagna su due sponde dell’Adriatico, tanti idiomi diverse, una «babele di lingue» per raccontare il mondo a teatro: giovedì 26 gennaio al Teatro delle Arti è in scena il "Romeo e Giulietta" della Factory Transadriatica

«La compagnia nasce da un progetto europeo transfrontaliero Adriatico, che coinvolgeva Croazia, Montenegro, Albania, ma anche Serbia e Bosnia che pure non hanno sbocco sul mare» spiega il regista Tonio De Nitto. «Noi abbiamo effettivamente costituito una compagnia, andando oltre al solo bando inziiale. "Il sogno" (che è stato in scena a gennaio al Teatro delle Arti, ndr) ha 100 repliche alle spalle, da semplice saggio è diventato una spettacolo di giro. Ha dato un’occasione ai ragazzi dei Paesi balcanici, da lì ha poi creato una occasione anche per gli attori italiani». Anna viene da Sisak in Croazia, Nicola da Belgrado, Milivoj (il più giovane, entrato in compagnia a 19 anni) è montenegrino. Angela è una attrice italiana, la cui madre viene da un paese del Sud Italia di cultura albanese arbreshe.

Lo spettacolo
«Romeo e Giulietta – spiega il regista Tonio De Nitto – nasce da incontro con Francesco Niccolini, che viene da teatro di narrazione, ma è un grande appassionato di Shakespeare. Si è innamorato del primo nostro testo, così ha proposto il Romeo e Giulietta. Abbiamo giocato ad alterare il testo originario: lo abbiamo asciugato, lasciando la rima che è del testo shakespeariano, una rima che si pone quasi come un codice oppressivo, dentro alla realtà del paese del Sud dove è ambientato. Un codice e una realtà da cui i due protagonisti si sottraggono. Nel corso dello spettacolo i due protagonisti riguadagnano colore, rispetto al grigio circostante, sotto le luci che ricordano quelle di una festa di paese del Sud».

Romeo e Giulietta è chiedersi quanto i genitori amino veramente i figli, quanto possano capirli, quanto invece non imparino a farlo troppo tardi.

Romeo e Giulietta è un gruppo di famiglia sbiadito e accartocciato dal tempo, una foto che ritrova vigore e carne per poi consumarsi e scolorirsi di nuovo.

Romeo e Giulietta sono le morti innocenti, i desideri irrealizzati e la capacità di sognare che non può esserci tolta.

Romeo e Giulietta è un meccanismo perfetto, un ingranaggio linguistico e scenico che va avanti nonostante essi stessi, dal quale però ad un certo punto può succedere di voler scendere e in qualche modo di farlo veramente, costi quel che costi.

Romeo e Giulietta, sono due adolescenti di una comitiva che si cancella per sempre nel tempo di un paio di giorni.

Romeo e Giulietta sono il vuoto lasciato, il segno della tragedia che ha sconvolto una comunità e che non sarà mai rimosso.

Romeo e Giulietta sono i sette interpreti impegnati con tripli salti mortali in doppi ruoli diametralmente opposti l’uno all’altro.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 23 Febbraio 2015
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