Poste Italiane chiude sette uffici in provincia
La direzione regionale ha comunicato gli sportelli che spariranno nel Varesotto. In altri 15 verrà attuata l'apertura a giorni alterni. Anci Lombardia chiede un incontro urgente con l'azienda dopo la decisione di "razionalizzare"
Sette uffici delle Poste chiuderanno in provincia di Varese. La comunicazione ufficiale è stata data dalla direzione regionale dell’azienda ai sindacati. In sei mesi, spariranno gli sportelli di Bolladello, Brenno Useria, Corgeno, Lavena Ponte Tresa 1, Oltrona al Lago, Schianno, Trevisago.
Per altre 15 filiali, invece, si attuerà un piano di razionalizzazione che prevede aperture a giorni alterni, che potranno essere di 3 o 2 o 4 giorni. Gli uffici interessati sono: Azzio, Brinzio, Cadegliano, Casalzuigno, Castelveccana, Cazzago Brabbia, Ferrera di Varese, Gurone, Mombello, Montegrino Valtravaglia, Ranco, Tronzano Lago Maggiore, Varese 4, Vizzola Ticino, Voldomino.
In tutto sono 61 gli sportelli che chiuderanno in Lombardia, i primi forse già a partire da aprile in base a procedure precise che riguardano innanzitutto la comunicazione.
Le Poste garantiscono che la scelta di uffici e sportelli è avvenuta tenendo presente l’efficienza e la capillarità con una copertura del 96 % dei comuni italiani e, più in particolare, dell’87% dei comuni con popolazione inferiore a 1000 abitanti.
L’annuncio, oltre ad aver allarmato i sindacati per le ricadute sul personale, ha visto la presa di posizione del presidente dei Anci Lombardia Roberto Scanagatti che ha chiesto un un incontro urgente alla direzione regionale di Poste Italiane: «Vogliamo capire se è possibile scongiurare la chiusura di sportelli in aree nelle quali soprattutto le fasce deboli della popolazione, come gli anziani ma anche famiglie non ancora dotate di servizi come internet, rischiano di essere penalizzate in modo inaccettabile. In molte zone della Lombardia la chiusura dell’ufficio postale rappresenterebbe la totale desertificazione sociale e dei servizi, se pensiamo che molte pratiche e pagamenti tributi si svolgono in posta. Va ricordato anche che come associazione stiamo purtroppo rilevando numerose segnalazioni sia nei piccoli comuni sia nei quartieri periferici delle grandi città su malfunzionamenti e ritardi nel recapito della posta. Siamo convinti, a prescindere da considerazioni sull’annunciata privatizzazione, che Poste sia un soggetto importante per il Paese e che su molti fronti si sia ben attrezzato per affrontare le sfide del futuro, a cominciare da quella relative a investimenti e progetti finanziari alla portata di tutti».
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