Varese sprofonda nella lotta per non retrocedere

La Openjobmetis perde ancora in casa (sesto ko in 8 partite) contro Pesaro per 70-80: la zona rossa si avvicina. Unica buona notizia il rientro di Kangur. Il pubblico protesta, una hostess colpita da una monetina

Suona l’allarme rosso in casa Openjobmetis Varese: la squadra di Pozzecco perde di nuovo in casa – è il sesto ko in otto partite – e lo fa contro Pesaro, penultima in classifica e pronosticata da molti come principale candidata alla retrocessione. E forse proprio per questo gli uomini di coach Paolini, reduci da cinque sconfitte in fila, hanno messo sul parquet quella grinta, quella concentrazione, quella cattiveria agonistica che ai biancorossi di casa sono mancate completamente.

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Openjobmetis Varese – Consultinvest Pesaro 70-80 4 di 27

    
Troppe scelte sbagliate, affrettate, fallite; troppi sguardi persi nella ripresa a far da contraltare all’altrettanto irritante sicumera mostrata nei primi due quarti, quando in tanti hanno pensato di non dover neppure sudare per vincere. E così Varese, agevolmente avanti nelle battute iniziali, è stata prima agguantata, poi superata, infine affossata da una Consultinvest che ha trovato nei nuovi innesti Lorant e (soprattutto) Wright uomini già pronti all’uso. Proprio la prova del playmaker ospite ha messo in croce l’atteso Maynor che ha fallito in pieno la “prima” a Masnago dopo le discrete potenzialità mostrate a Cantù: non ingannino i 12 punti e 6 assist, visto che l’americano ha tirato malissimo (3/13 dal campo) e perso sei palloni.
Ma Maynor, pur ottenendo una nomination, non è stato il peggiore: la palma torna di nuovo nelle scivolose mani di Daniel, che Pozzecco a un certo punto ha tolto per non rimettere più sul campo dopo i fischi dei tifosi. Il contorno è poco migliore: male Callahan e male Rautins, si è visto qualcosa da Deane (almeno ci ha provato) e da Eyenga purtroppo inchiodato da una serie inquietante di errori ai tiri liberi. E per fortuna che c’era l’altro “uomo più atteso, Kristjan Kangur, costretto a stare in campo più del previsto e utilissimo in difesa: peccato che dall’altra parte del campo nessuno abbia sfruttato i palloni recuperati e rimessi in gioco grazie all’estone.
Resta Pozzecco, che la società non vuole mettere sulla graticola e probabilmente ha ragione in questo senso. Di certo però la gente ha bisogno di risposte: arrivare in sala stampa per dichiarare di soffrire come un cane, e poi lasciare il microfono non è la risposta migliore. Perché la sofferenza non è una esclusiva del Poz ma è condivisa con tutti i 4mila al palazzetto e anche con le migliaia di tifosi che sono a casa. Gente che ha bisogno di risposte sul campo, al più presto. Perché qui la zona rossa è davvero alle spalle, e i prossimi due turni (a Reggio Emilia e con Venezia) sono quanto di peggio il calendario possa proporre.

COLPO D’OCCHIO – Al momento della presentazione delle squadre l’applauso più caldo è quello per il ritorno di Kangur, seguito da quello tributato a Eric Maynor all’esordio a Masnago. Bello il premio a Bebe Vio, la giovane schermidrice paralimpica veneta, tifosa dei biancorossi grazie agli uffici di Roberto Bof e ospite al palazzetto. Pubblico abbastanza numeroso ma che appare meno caldo rispetto ad altre occasioni; la squadra però non aiuterà a prendere quota.

PALLA A DUE – Maynor è il regista titolare di una Openjobmetis che conferma il quintetto con i due lunghi: Callahan ad aprire il campo e Daniel sottocanestro. Il nuovo play si trova di fronte l’alter ego marchigiano Wright, alla seconda partita con la VuElle, che esclude dalle rotazioni l’ex casertano Gaines. Rientra dall’infortunio Myles mentre tocca a Eyenga la marcatura del temuto Ross.

LA PARTITA – Il primo quarto scorre via felice per i tifosi di casa; dopo un avvio spalla a spalla la Openjobmetis tocca a Eyenga dare la spinta ai biancorossi che poi approfittano anche delle triple (a segno anche Casella) per guadagnare un margine consistente che alla sirena è 22-14 nonostante il dominio ospite a rimbalzo offensivo.
I dieci di vantaggio durano per qualche minuto, Varese replica a un primo tentativo di rimonta e risale sulla tripla di Rautins costruita di squadra (34-24). La squadra di Pozzecco, presuntuosa, pare specchiarsi in questo margine e non si accorge che Wright e Myles in un attimo riportano la Consultinvest in scia; il coach chiama timeout e al rientro Varese riesce a commettere infrazione di campo sulla rimessa, tanto per dire con che concentrazione è sul parquet. E così all’intervallo sono appena 3 i punti di margine, 41-38, grazie a un’entrata vincente di Maynor.
Chi pensa di aver già visto cose brutte, deve ricredersi al rientro dagli spogliatoi, quando cioè tutti pensano che Pozzecco abbia dato una sferzata alla squadra, magari insieme ai dirigenti. E invece il disastro si compie: Ross firma il sorpasso dall’angolo, Varese regge mezzo periodo con una tripla di Rautins (47-47) e poi soffoca irrimediabilmente. Nel giro di 5′ Pesaro prende il volo con un parziale di 0-14 mentre i padroni di casa mostrano un campionario di orrori infinito: solo un balzo di Eyenga a pochi secondi dalla sirena muove lievemente il punteggio che alla mezz’ora è di 49-61.

IL FINALE – Gli occhi e l’atteggiamento dei giocatori di Pozzecco lascia poco spazio alla speranza, anche se di tempo per rosicchiare 12 lunghezze alla penultima in classifica ce ne sarebbe. Invece il presagio diventa realtà; qualche tentativo biancorosso per la verità arriva (anche con Deane, spesso vituperato a ragione) ma quando la Openjobmetis trova la scia di Pesaro combina regolarmente qualche boiata. L’azione simbolo è un contropiede spinto da Deane che dà l’assist a Callahan con quest’ultimo che prova un assurdo passaggio di ritorno al posto di puntare il canestro. O anche la tripla sbagliata di Rautins che poi resta impalato sul passaggio in uscita (impreciso) di Maynor che aveva preso il rimbalzo. Ed è umiliante per il pubblico vedere la squadra che nell’ultimo minuto gioca per mantenere la differenza canestri favorevole, perdendo “solo” di 10 punti dopo la vittoria di 11 nella partita di andata. La gente non ne può più, dà il via alla rumba degli insulti con qualche somaro che esagera, tirando una moneta che spedisce all’ospedale una incolpevole hostess. Indegna conclusione di una serata da dimenticare.

Classifica: Milano* 28; Venezia 26; Sassari, Reggio E.* 24; Brindisi 20; Trento* 18; Cremona*, Cantù, Bologna 16; Avellino, Pistoia 14; Roma, Capo d’Orlando, VARESE 12; Pesaro 8; Caserta 6.

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Pubblicato il 01 Febbraio 2015
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