“La Provincia di Varese” corre come Forrest Gump

Alla Camera di Commercio primo incontro di #ascoltaimpresa organizzato dal quotidiano varesino. Tra i relatori l'editore Michele Lo Nero, Giorgio Mulè, direttore di "Panorama", Pasquale Diaferia, copywriter, e il giornalista di Sky Franco Ferraro nel ruolo di moderatore

La provincia di varese

«Un anno fa abbiamo iniziato a correre senza sapere dove andare. Oggi però ascoltando riusciamo a dare risposte a una comunità». Michele Lo Nero, editore del quotidiano “La Provincia di Varese“, usa la metafora del celebre film “Forrest Gump” per spiegare il sentimento di un imprenditore che un anno fa ha deciso di prendere in mano un giornale cartaceo destinato alla chiusura.

La prima tappa importante della corsa di Lo Nero, alimentata come quella del personaggio di Robert Zemeckis da un misto di inconsapevolezza e fiducia incondizionata nel futuro, è stata la serata #ascoltaimpresa che si è tenuta nella Sala Campiotti della Camera di Commercio di Varese. Al tavolo dei relatori, oltre all’editore varesino, c’erano Giorgio Mulè, direttore del settimanale “Panorama”, Pasquale Diaferia, copywriter che ha curato la campagna pubblicitaria del rinato quotidiano, e Franco Ferraro, giornalista di “Sky” nel ruolo di moderatore.

Una serie di interviste video con alcuni imprenditori del Varesotto ha introdotto il tema del rapporto tra imprese e giornali, comunicazione e territorio. «La comunicazione perfetta esiste. Ed è un litigio» ha detto Ferraro, citando lo scrittore Stefano Benni. Un paradosso che in qualche modo chiarisce il ruolo che deve avere un giornale all’interno di una comunità, scavare nei problemi ma evidenziare anche ciò che c’è di positivo. E per realizzarlo, evitando lo scollamento che spesso c’è tra media e imprese, secondo Mulè, bisogna essere disponibili ad ascoltare e confrontarsi. «”Panorama” dal 27 al 30 maggio – ha ricordato il direttore del settimanale – sarà proprio a Varese per incontrare le imprese e i cittadini perché noi vogliamo lasciare qualcosa sul territorio».

«Fake it till you make it, cioè fingi finché non riesci». Diaferia per parlare del caso “La Provincia” scomoda Shakespeare perché la necessità di credere in quello che si fa, nonostante il contesto, è fondamentale per rendere vincente un progetto. E tra gli elementi negativi del contesto c’è proprio la crisi della carta stampata, il calo delle copie vendute, sia per i quotidiani locali che nazionali, la mancanza di un nuovo modello di business che integri il digitale, quanto basta per demotivare qualsiasi investitore a entrare nel settore. Secondo Mulè, però, tutto questo non deve essere un deterrente, perché «Un giornale si misura sul brand e non sulle copie vendute».

Michele Mancino
michele.mancino@varesenews.it

Il lettore merita rispetto. Ecco perché racconto i fatti usando un linguaggio democratico, non mi innamoro delle parole, studio tanto e chiedo scusa quando sbaglio.

Pubblicato il 19 Marzo 2015
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