Accesso al credito: in provincia di Varese calano gli impieghi

A novembre 2014 i finanziamenti a imprese e famiglie sono scesi di 750 milioni rispetto a giugno. Cresce, invece, la raccolta: +439 milioni. In miglioramento il sentiment delle imprese, anche se il 13% registra ancora tassi in salita. Aumentano le richieste agli imprenditori di fideiussioni personali

credito imprese foto

Nonostante il miglioramento del sentiment delle imprese varesine nei confronti dell’accesso al credito, rimangono ancora dei nodi aperti. Come per esempio una quota di aziende che segnala incrementi dei tassi di interesse, quando ormai l’Euribor è a livelli zero, ai minimi storici. O come l’aumento delle richieste agli imprenditori da parte delle banche di fideiussioni personali a garanzia dei crediti concessi. È questo il quadro che emerge dall’Indagine sul Credito svolta sul quarto quadrimestre 2014 dall’Unione degli Industriali della Provincia di Varese.

GLI IMPIEGHI – Uno spaccato che, al di là delle percezioni di singole imprese e imprenditori, parte dai numeri degli impieghi totali. Impieghi che, al primo novembre 2014, secondo i dati della Banca d’Italia, a Varese erano in calo. Tra famiglie e sistema produttivo gli impieghi, infatti, ammontano, secondo questo ultimo dato disponibile, a 20,255 miliardi di euro, in discesa di 749 milioni rispetto ai 21,004 miliardi di giugno 2014. Un dato a cui fa da contraltare l’aumento dei depositi che, nel Varesotto, ammontano, secondo i livelli del 1° novembre 2014, a 17,924 miliardi, in crescita di 439 milioni rispetto ai 17,485 miliardi di giugno. In pratica sul territorio il sistema bancario raccoglie sempre più risorse, ma ne impiega sempre di meno.

IL SENTIMENT DELLE AZIENDE – Secondo la rilevazione dell’Unione Industriali, la quasi totalità del campione non ha rilevato, sul finire del 2014, ulteriori restrizioni del credito rispetto al terzo trimestre dello stesso anno. Un po’ perché già alte erano state le segnalazioni nelle indagini precedenti, un po’ perché l’aumento della liquidità e l’abbassamento dei tassi di interesse stanno migliorando le condizioni del mercato del credito. Ciononostante, però, è ancora significativamente alta la quota di imprese che, pur di fronte a uno scenario in miglioramento sul fronte del costo del denaro, registra comunque incrementi nei tassi di interesse applicati dalle banche: il 13%. Con un aumento degli spread (ossia il differenziale sull’Euribor) per il 37% dei casi concentrato sugli scoperti di conto corrente, per il 29% sugli anticipi fatture e per il 22% sugli anticipi export.

I TASSI MEDI APPLICATI SUL TERRITORIO – Sono tutti in diminuzione. Questi i valori registrati: sullo scoperto di conto corrente 7,35%; sugli anticipi fatture 2,81%; sugli anticipi export 2,34%; sugli anticipi import 2,91%. I tassi massimi segnalati da alcune imprese rimangono però elevati. Ecco alcuni esempi: sullo scoperto di conto corrente 14,66%;
sugli anticipi fatture 12,02%.

L’INCOMUNICABILITA’ BANCA/IMPRESA – È il vero nervo scoperto: il 54% del campione sondato dall’Unione Industriali dichiara, ancora oggi, di non conoscere il rating assegnato dalla banca, mentre l’80% dice di non aver ricevuto dall’istituto di credito indicazioni su come poter migliorare la valutazione della propria azienda per evitare rifiuti, riduzioni e rientri dai fidi.  Per quanto riguarda, invece, il nodo garanzie nella maggior parte dei casi le banche, anche di fronte a società per azioni, chiedono agli imprenditori di rispondere, a copertura del credito, col proprio patrimonio. Le fideiussioni personali, infatti, rappresentano orma il 65% delle garanzie richieste. Seguono i Confidi (25%) e le garanzie reali (10%). Segnale dello scarso appeal che le garanzie ipotecarie hanno in questo momento.
Buone notizie arrivano dalla diminuzione delle insolvenze dei clienti che dal 31% dei mesi andati da gennaio a settembre 2014, sono passate al 29% dell’ultimo trimestre.
Infine, la tempistica nella concessione del credito. Il 92% delle imprese non riscontra un allungamento dei tempi di delibera da parte delle banche.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 04 Marzo 2015
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