Dionigi: “La salvezza è alla portata del Varese”

Il nuovo tecnico presentato al "Franco Ossola". Già pronta la rivoluzione tattica: martedì sera a Cittadella sarà varata la difesa a tre. «Garantisco l'etica del lavoro, curioso di scoprire la vostra città»

Davide Dionigi

Ha fatto il giramondo da calciatore, è alla quarta città – dopo Taranto, Reggio Calabria e Cremona – da tecnico. Davide Dionigi, 41 anni, ha «voglia di scoprire Varese» ma si dovrà immediatamente calare nella realtà del campionato di Serie B che già domani sera – martedì 3 – propone la delicatissima trasferta di Cittadella.
Per questo Dionigi ha convocato la squadra per l’unico allenamento “vero” prima della partita e si è presentato di buon mattino alla stampa, prima di dirigere i suoi nuovi giocatori. Accanto al nuovo tecnico si sono schierati Giuseppe D’Aniello e Antonio Imborgia, i “manovratori” della società che è sempre alla ricerca di un sucessore per il proprietario uscente, Nicola Laurenza.

In questo quadro sono arrivate le prime parole del nuovo tecnico, reggiano di origine ma trapiantato sulle docili colline del Chianti. «Arrivo in una società gloriosa e sono più che entusiasta, perché ho voglia di scoprire questo mondo che è Varese. Ho letto e sentito parlare della “varesinità” con cui siete arrivati così in alto; ora siamo in una situazione difficile ma mi auguro che il periodo di transizione per tornare a momenti migliori sia il più breve possibile».

Dionigi è conscio che l’obiettivo unico in questo momento è la salvezza: «Sono convinto che sia alla nostra portata – spiega l’ex bomber – se lavoreremo tutti insieme: staff, giocatori e pubblico. Voglio citare proprio chi mi ha preceduto, mister Bettinelli, che in poco tempo l’anno scorso fece un miracolo. Ci tengo anche a ringraziarlo per il lavoro che ha fatto: spiace sempre prendere il posto di un collega e so cosa si prova dopo un esonero».

Rispetto al “Betti”, Dionigi sceglierà un modulo diverso e fin da Cittadella proporrà un Varese con una difesa a tre uomini. «Un’espressione che non mi piace: preferisco parlare di “impostazione a 3” perchè è un modo di proporre gioco, non solo di difendersi. Preparare una partita così importante in poco più di un giorno è molto difficile: dovremo per ora limitarci a dare qualche input e toccare qualche corda mentale. Proviamo a far capire le nostre idee, per i movimenti sul campo ci vorrà più tempo».

Nel corso della stagione il tecnico reggiano ha più volte visionato il Varese da spettatore, al pari di diverse altre squadre cadette. «Il Varese mi ha sempre dato l’idea di una squadra compatta e abbastanza capace di occupare gli spazi e di ripartire rapidamente in attacco. Nella prima parte di campionato ha subito parecchi gol ma è anche stata capace di replicare con contrattacchi immediati. Ora non è mio compito analizzare o giudicare il lavoro di Bettinelli; da dentro potrò valutare meglio e con maggiore continuità i problemi. Credo ci siano alcune buone individualità, giovani e anziani di valore, il giusto mix necessario per arrivare ai risultati. Da parte mia posso garantire, sia per me sia per lo staff, la filosofia del lavoro: con noi l’improvvisazione non esiste, cerchiamo di non lasciare nulla al caso». Anche per questo Dionigi ha portato con sé – la società ha acconsentito – uno staff folto: con il vice Sibilano e il preparatore dei portieri Spagnulo ci sono anche il preparatore atletico Le Pera e del collaboratore tecnico, il giapponese Hiroshi Komatsuzaki. Una rivoluzione radicale che – tanto o poco – inciderà sulle casse sociali anche se il dg D’Aniello ha rassicurato sulla copertura di questa operazione.

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 02 Marzo 2015
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