Il Varese si scusa per Corti e lo fa allenare a parte

Il direttore sportivo Ambrosetti annuncia il provvedimento che durerà per due settimane. «L'ambiente resta unito, mai pensato di esonerare Bettinelli»

gabriele ambrosetti dirigente calcio varese 1910

Prima l’espulsione, poi la conferenza stampa in cui è andato all’attacco, quindi la squalifica per due giornate e infine il provvedimento della società. Non sono giorni tranquilli questi, per Daniele Corti, il vicecapitano del Varese che nelle prossime due settimane dovrà allenarsi a parte – in luoghi e ore differenti – rispetto al gruppo condotto da mister Stefano Bettinelli.

La decisione della società è stata ufficializzata oggi pomeriggio – mercoledì 25 – dal ds Gabriele Ambrosetti, che è intervenuto personalmente per fare il punto della situazione dopo il pesante 1-4 subito in casa lunedì sera per mano del Frosinone.

Il dirigente biancorosso (foto in alto) ha spiegato così la scelta: «Siamo convinti che durante questo periodo Daniele ritroverà la migliore condizione psicofisica: il Varese ha bisogno del miglior Corti, però il bene della squadra viene prima di quello di qualsiasi singolo. La sua espulsione dopo pochi minuti ha creato un danno ai compagni, che pure hanno corso anche per lui nel resto della partita, ed è stata sanzionata dal giudice sportivo: ora lavorerà a parte». Ambrosetti si è inoltre scusato a nome dello stesso giocatore per le parole espresse in sala stampa: quando tutti si aspettavano le scuse per l’accaduto, il centrocampista di origini canturine ha invece attaccato, con termini poco consoni, chi sostiene che i cambi di allenatore sono propiziati dai giocatori. «Sa che ha sbagliato, è un ottimo ragazzo che ha dato tanto alla squadra – prosegue Ambrosetti – Mi scuso io per lui, sia per i termini usati sia perché ha mancato di rispetto dal punto di vista umano e professionale a chi era presente in quel momento». Il ds non ha poi voluto specificare se a Corti sarà data una multa e ha chiesto di chiudere l’argomento con questa comunicazione.

Il dirigente biancorosso poi, ha parlato anche di Bettinelli che subito dopo il ko con il Frosinone aveva ventilato la possibilità di dare le dimissioni. «In società non abbiamo nemmeno dovuto discutere della posizione del mister. Il mister ha detto quelle cose subito dopo una sconfitta pesante, ma l’esonero non è mai stato preso in considerazione e ci teniamo a specificarlo. Con Stefano ci siamo incontrati il giorno dopo, e con me c’erano Papini, Landini e D’Aniello, ma è stato un momento superfluo: Betti vuole rimanere a Varese e noi vogliamo che rimanga alla guida della squadra».

Questo perché, spiega ancora Ambrosetti «tutto l’ambiente è unito, dallo spogliatoio alla società, e sarà così sino alla fine. Noi ci mettiamo la faccia, adempiamo ai nostri impegni, giocheremo con il cuore e cercheremo di ottenere i migliori risultati. Stare al Varese significa giocare con il cuore e questo me lo hanno insegnato quando arrivai qui a 14 anni: ora mancano i risultati ma non penso che i ragazzi, che per me rimangano fantastici, non stiano mettendo impegno». Un discorso che l’ex calciatore di Vicenza e Chelsea allarga ai tifosi: «Capiamo la loro amarezza, anche perché li reputiamo il vero tesoro della società. Siamo coscienti di non meritare applausi in questo momento, ma preferiamo un gesto di rabbia dettata dall’amore, come è stata la contestazione di lunedì, rispetto all’indifferenza».

Infine Ambrosetti torna brevemente su quanto avvenuto al Dall’Ara dopo la partita dell’andata con il Bologna, quando fu protagonista di un litigio finito in rissa con l’allora consulente di mercato Beppe Cannella. «Non ho mai voluto parlare di quanto accadde quella volta e non lo faccio ora. Però da quell’episodio sono uscito con una cosa preziosa in più: l’amicizia che si è creata con Spartaco Landini il quale mi chiamò dopo che prese il mio posto. Da allora è nata questa collaborazione e questo legame di cui sono fiero. Tornando all’episodio, lo ritengo acqua passata: non penso a Gabriele Ambrosetti ma al bene del Varese e per quello mi sono rimesso al lavoro».

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 25 Marzo 2015
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