Marta e Sebastiano: i vincitori del concorso di Intercultura

Con le premiazioni a Villa Baragiola si è conclusa la settimana di festeggiamenti dell'associazione. Il valore della conoscenza e dell'accoglienza è stato ben rappresentato dai due vincitori

intercultura

Viaggiare è conoscenza. La conoscenza è accoglienza e accettazione. È la negazione della guerra. Da 100 anni, Intercultura, associazione nata un secolo fa per soccorrere le vittime della prima guerra mondiale, fa viaggiare gli studenti, per far loro conoscere altre lingue e culture, metterli alla prova in un sistema di fratellanza universale.

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In occasione dello suo importante traguardo, la sede varesina ha proposto agli studenti delle scuole medie un concorso dal titolo “La Guerra – Il viaggio”.

Un titolo impegnativo che non ha scoraggiato gli alunni di diverse scuole che si sono cimentati indisegni, poesie e racconti. Tutti gli elaborati sono stati sottoposti al giudizio dei lettori di Varesenews che, su Facebook, hanno votato l’elaborato più interessante.

Sabato 14 marzo, a Villa Baragiola a Varese, si sono svolte le premiazioni. L’assessore alla Cultura Simone Longhini ha consegnato gli attestati a tutti i partecipanti e un premio speciale ai due vincitori: Marta nella sezione disegni e Sebastiano per i testi. La direttrice del Museo Tattile ha consegnato un premio ulteriore ai due vincitori.

I due ragazzi hanno ammesso che il titolo era un po’ difficile:

« Ero partita da un progetto un po’ più ambizioso – rivela Marta, alunna della seconda media diVilla Valerio a Casciago – poi ho ridimensionato e mi sono ispirata alla partita di calcio giocata il giorno di Natale dai soldati tedeschi e inglesi. Quella partita è per me il simbolo della voglia degli uomini di stare insieme e di come le bandiere non siano barriere insormontabili. Per questo ho disegnato l’albero di Natale e ho usato i colori forti dal rosso al giallo che simboleggiano la luce».

Diversa l’ispirazione di Sebastiano che ha approfittato di questo concorso per raccontare il suo incontro con un ragazzino bielorusso, un’amicizia che non può dimenticare: « Io e la mamma avevamo deciso di accogliere uno dei bambini di Cernobyl che arrivato in estate – raccontaSebastiano, che frequenta la seconda media Bassetti di Sesto Calende – Kola era un ragazzino taciturno e un po’ frignone. All’inizio non è stato semplice, poi, piano piano, siamo diventati grandi amici: alla fine avevamo gli stessi interessi e uguale sensibilità Kola è un ragazzo davvero speciale e io sono molto contento di averlo conosciuto».

Il viaggio, quindi, non spaventa questi ragazzi?
« Un po’ di timore c’è sempre – rivela con un sorriso Sebastiano – andare verso ciò che non si conosce crea sempre qualche preoccupazione. Però, poi, prevale la curiosità, la voglia di vedere. Kola mi ha fatto capire che non esistono differenze grosse tra noi uomini: qualche barriera linguistica, qualche differenza culturale: ma nulla che sia impossibile da superare».

Anche Marta condivide l’ansia della partenza: « Ciò che mi preoccupa maggiormente è l’aspetto fisico: ci sono differenze, non si può negarlo. Spesso queste diversità diventano motivo di scherzi. Sono, però, convinta che sono inizialmente ci possa essere diffidenza, che viene superata dalla conoscenza: sotto il nostro aspetto esteriore, siamo uguali».

Anche arrivare in Italia e a Varese può essere un problema?
« Noi varesini siamo un po’ chiusi e non stringiamo amicizia facilmente – ammetta Marta – ma è solo il primo impatto. Siamo anche disposti ad accogliere e ad ascoltare perché abbiamo solo una sensibilità particolare».

« Quando è arrivato, Kola si sentiva un pesce fuor d’acqua. Poi, piano piano, abbiamo trovato i nostri punti in comune e l’amicizia è nata ed è diventata forte. È solo il primo impatto che può sembrare difficile: non bisogna mai fermarsi alle apparenze, le cose concrete finiscono sempre per unire».

Alessandra Toni
alessandra.toni@varesenews.it

Sono una redattrice anziana, protagonista della grande crescita di questa testata. La nostra forza sono i lettori a cui chiediamo un patto di alleanza per continuare a crescere insieme.

Pubblicato il 16 Marzo 2015
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