Omicidio al motel, ergastolo e isolamento per Pizzocolo

La richiesta del pm Raffaella Zappatini nei confronti del ragioniere di Arese che uccise e abusò del cadavere della giovane prostituta rumena riprendendo tutto con le microcamere

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Ergastolo con 18 mesi di isolamento diurno. E’ questa la richiesta del pubblico ministero Raffaella Zappatini per Andrea Pizzocolo, il ragioniere di Arese in carcere dal settembre del 2013 per aver ucciso e vilipeso il cadavere di Simona Ailoaiei, una giovane prostituta rumena che ha avuto la sfortuna di incontrarlo in un motel di Olgiate Olona il 7 settembre di quell’anno. Pizzocolo aveva ripreso tutto con le sue videocamere piazzate sia nel motel di Olgiate Olona dove le aveva dato appuntamento, sia nel secondo motel di Lodi dove ha trasportato il povero corpo senza vita della donna per abusare ancora di lei.

PIZZOCOLO SANO DI MENTE – Prima della requisitoria, dura e cruda, da parte del magistrato bustocco l’istruttoria dibattimentale si era chiusa con la relazione del perito Maurizio Poloni che ha definito l’imputato «capace di intendere e di volere» e «non soggetto a dipendenza da cocaina». Lo stesso perito ha anche escluso che il mix di droghe che Pizzocolo sostiene aver assunto quella sera potesse creargli amnesie, in aperto contrasto con l’ultima strategia difensiva messa in atto dalla difesa, rappresentata dall’avvocato Vincenzo Lepre, la quale sosteneva che il suo assistito non ricordasse nulla di quanto avvenuto in quella notte. L’ultima carta giocata dall’avvocato è stata quella di richiedere un’ulteriore perizia per stabilire se Pizzocolo fosse o meno in stato di intossicazione permanente da sostanze stupefacenti. Una richiesta respinta dalla Corte presieduta dal giudice Renata Peragallo.

LA RICHIESTA DI PENA – «Avrei potuto alzarmi e chiedere direttamente l’ergastolo» – ha detto il pm Zappatini all’inizio della requisitoria che, invece, ha ripercorso in meno di due ore la vicenda relativa all’uccisione della ragazza con due fascette da elettricista autobloccanti che Pizzocolo le strinse intorno al collo durante il rapporto sessuale. Ha ricostruito le fasi preparatorie sostenendo che il ragioniere di Arese avesse premeditato tutto sin dall’incontro del giorno prima avvenuto nella sua casa di Arese. Ha contestato tutte le aggravanti possibili dai motivi abietti e futili alla premeditazione ma anche la crudeltà. Il pm ha ripercorso il vilipendio di cadavere avvenuto nel motel di Lodi senza omettere particolari raccapriccianti che era necessario raccontare a sostegno della sua richiesta. Particolari che, tra l’altro, sono visibili nei video confezionati dall’uomo e che la corte ha potuto visionare. Infine sono stati ripercorsi anche i reati satellite che gli vengono contestati come le violenze nei confronti di un’altra prostituta, che ha poi raccontato agli inquirenti il suo incontro con Pizzocolo, l’appropriazione delle carte d’identità di colleghi per accedere al motel con un’altra identità, l’utilizzo di un’utenza telefonica intestata ad un altro collega. Per tutti questi reati ha chiesto l’ergastolo con isolamento.
Nella prossima udienza del 20 marzo toccherà concludere alle parti civili e alla difesa di Pizzocolo.

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 13 Marzo 2015
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