Tre pugni del Cittadella, il Varese presto al tappeto
Esordio durissimo per Dionigi sulla panchina biancorossa: i veneti dilagano nel primo tempo e poi congelano il risultato (3-0). Corti e compagni quasi mai pericolosi e sempre più in zona retrocessione
Dal nostro inviato – Non poteva che iniziare peggio il tentativo di rincorsa finale alla salvezza per il Varese affidato dall’altro ieri a Davide Dionigi. Lo scontro in zona rossa di Cittadella premia infatti i padroni di casa con un verdetto nettissimo, incontestabile (3-0) e quel che è peggio maturato nei primi 40′ di gioco. Meno di un tempo in cui il 3-4-3 provato in un solo allenamento dal nuovo tecnico viene sistematicamente distrutto dalla squadra di casa, non bellissima ma concreta come poche.
A voler fare i pignoli il terzo gol arriva su un rigore che lascia tutti di stucco (calcetto a Stanco con palla che stava uscendo dall’area) tranne l’arbitro Ghersini, ma ovviamente non è a questo che ci si può aggrappare dopo un ciclone simile. Piuttosto, i biancorossi sono stati surclassati anche sul piano di fisico e velocità: il solo Falcone (tra chi ha giocato 90′) è apparso all’altezza dei ritmi granata e non a caso è stato anche l’unico a proporre qualche spunto nella sua zona. Gli altri sono apparsi lenti e impacciati, forse anche impauriti dal dover mettere in campo un modulo nuovo di zecca e subito abbandonato dallo stesso Dionigi che nella ripresa è passato al 3-5-2 trovando per lo meno maggiore equilibrio sul campo. Forse il mister ha azzardato troppo nei cambiamenti, visto il pochissimo tempo a disposizione; l’unico augurio che ci si può fare ora è che gli esperimenti odierni possano tornare utili nelle decisioni future.
Certo è che da Cittadella si torna demoralizzati e impauriti, perché la zona retrocessione è sempre più il domicilio attuale del Varese. Che, tanto per (non) cambiare, ha palesato di nuovo tutta la propria sterilità in attacco: lo abbiamo già detto e ci tocca ripeterlo, non portare a casa la punta di riferimento è stato un passo delittuoso. E vedere Sansovini e Sfozini esultare anche questa sera con le loro maglie attuali dopo un gol segnato, sa ulteriormente di beffa.
COLPO D’OCCHIO – Serata fresca ma non gelida – nella temperatura – a Cittadella, dove il Varese ha già patito sconfitte amare in passato. Pubblico certo non folto ma comunque accettabile vista località, data e orario. Da Varese una cinquantina di tifosi tra i ragazzi della Nord, i soci di “Passione Biancorossa” e qualche irriducibile in solitaria, per nulla frenato dal martedì sera.
CALCIO D’INIZIO – Il 3-4-3 ipotizzato alla vigilia da Dionigi prende corpo al “Tombolato”; il mister si affida a tutti volti noti con Zecchin che è l’escluso eccellente, Crisitano e Fiamozzi esterni e trio d’attacco composto da Forte, Miracoli e Falcone. Foscarini va con il suo collaudato 4-4-2 in cui Kupisz e Minesso sono le frecce in fascia, Coralli e Stanco la coppia di punte: colpiranno entrambe.
IL PRIMO TEMPO – Le perplessità sulla tenuta del Varese iniziano di pari passo con la partita: nei primi minuti non si corrono particolari rischi ma i biancorossi non riescono a fare possesso palla e vengono piuttosto schiacciati da un Cittadella più incisivo. Il castello regge per un po’, all’11’ c’è anche un bel cross di Falcone appena troppo lungo per Miracoli e Forte, ma sul rovesciamento di fronte i veneti passano in vantaggio. Cross in area, rinvio corto di Simic un po’ disturbato da Coralli (ma il contatto, rivisto, non pare falloso) e botta da fuori di Stanco che si conferma in gran forma e batte Perucchini a fil di palo.
Il Varese risponde con i nervi ma non con la testa e così le azioni biancorosse si perdono in qualche tentativo arruffato che il Cittadella controlla prima di tornare a farsi avanti. Quando Minesso e Kupisz accelerano per i biancorossi servono gli straordinari in copertura: la sensazione è che il bis possa arrivare (testa di Rigoni fuori di poco, tiro centrale di Coralli) e così accade alla mezz’ora esatta. Un 2-0 di cui il Varese è complice: palla persa di Capezzi, Borghese che si fa infilare da Kupisz e Rea anticipato in area da Coralli che firma il raddoppio. Gol che toglie anche le speranze di andare al riposo con il minimo svantaggio e che viene seguito addirittura dal tris che è una mezza invenzione dell’arbitro: intervento scomposto ma veniale di Simic su Stanco in area e penalty che Minesso realizza con stile, spiazzando il povero Perucchini alla terza rete subita senza poter fare nulla. La misura dei problemi biancorossi arriva anche dai due cartellini gialli a tempo pressoché scaduto presi da Borghese e Cristiano, in bambola completa.
LA RIPRESA – Negli spogliatoi Dionigi decide di dare più equilibrio alla squadra, toglie Forte e Miracoli (impalpabili) e disegna un 3-5-2 con Barberis in regia e Kurtisi all’esordio in biancorosso a fare da prima punta. I due innesti – soprattutto Barberis – fanno il loro dovere ma il Varese continua a non produrre palle gol; al massimo, nel secondo tempo, gli uomini di Dionigi riempiono la casella dei calci d’angolo sui quali però la difesa granata fa buona guardia. Il primo tiro in porta è del 23′, con una bella azione Barberis-Falcone ad alimentare la battuta tesa ma centrale di Capezzi. Dionigi toglie anche Cristiano – insufficiente – per provare Jakimovski il quale si vedrà però più in copertura (il Citta non smette di provare a ripartire in velocità) che non in attacco. L’unica vera palla gol è quella del 37′, quando Barberis inventa un bel diagonale sul quale il 45enne (!) portiere Pierobon si allunga e mostra di essere ancora molto elastico. Poi sono corner infruttuosi per gli ospiti e ripartenze per i padroni di casa, canovaccio che si interrompe intorno al 40′ quando le acque si calmano e il risultato di 3-0 viene definitivamente e dolorosamente archiviato.
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