Il giudice di pace che molestava le donne ha patteggiato
Applicazione di pena a 3 anni e 10 mesi, davanti al gip di Brescia. Luciano Soma si è dimesso da ogni carica, non tornerà in servizio
Passa il patteggiamento del giudice di pace Luciano Soma. Può arrivare fino a dieci anni di reclusione la pena per la violenza sessuale: può dunque considerarsi un successo, per il suo avvocato, Stefano Toniolo, l’aver ottenuto oggi, dal gip di Brescia, a un’applicazione di pena a 3 anni e 10 mesi. Anche perchè Soma, 57 anni, giudice onorario e coordinatore dell’ufficio giudiziario di viale Milano, era anche accusato di abuso d’ufficio, falso, truffa ai danni dello stato. Ed era stato anche arrestato, con una ordinanza del gip di Brescia, che aveva sì concesso i domiciliari ma confermando i gravi indizi a suo carico. In definiva, Luciano Soma, ha preso la strada più breve. Ha scontato alcuni mesi di domiciliari, ma non comparirà più davanti a un giudice per un processo che a questo punto potrebbe riguardare solo le altre 13 persone implicate nell’inchiesta della procura di Brescia condotta dalla digos di Varese.
Soma tuttavia era l’unico ad avere contestata la violenza sessuale. Episodi incredibili, a ben guardare, denunciati prima di tutto da due coraggiose avvocatesse di Varese e poi confermate anche da altre donne – avvocatesse, ma non solo – il cui tenore era sempre lo stesso. Il giudice di pace, che all’esterno godeva di massima rispettabilità, all’interno delle mura del suo ufficio aveva invece il vizio di mettere le mani addosso alle ragazze. Le frasi che rivolgeva loro sono state già scritte (leggi qui), c’erano poi le pressioni fisiche e psicologiche, che erano comunque molto pesanti. L’uomo tentava di baciarle o le spingeva contro un muro per poi aderire con il corpo a loro. Sconcertante e terribile, che tutto queste sia avvenuto in un ufficio pubblico che dovrebbe garantire giustizia ai cittadini. Ora toccherà agli altri imputati difendersi dalla richieste di rinvio a giudizio che arriveranno in udienza preliminare. La vicenda va detto che rappresenta ancora una ferita profonda nel mondo giudiziario varesino, che ha accolto con grande imbarazzo quanto accaduto. Secondo una parte dell’avvocatura varesina le donne che hanno parlato hanno dovuto vincere una cappa di diffidenza molto forte. Ora ci si chiede, tornerà in servizio il giudice onorario? No, come conferma il presidente del tribunale di Varese, Vito Piglionica, ha presentato le sue dimissioni dalla carica.
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