Luxuria zittisce le polemiche: “Busto città libera”

L'artista è stata ospite del festival per presentare il suo libro "L'Italia migliore", contestata da uno striscione di Fratelli d'Italia, ha invitato gli autori a leggere un buon libro

vladimir luxuria baff

Grande classe, eloquio brillante e un bel libro da presentare. Vladimir Luxuria conquista il Baff e mette a tacere le polemiche e le proteste di chi non la voleva come ospite nella kermesse cinematografica bustocca. Invitata da Elisabetta Sgarbi per presentare il suo ultimo romanzo “L’Italia migliore”, Luxuria è riuscita ad incantare la sala conferenze strapiena di Palazzo Cicogna con la sua eleganza e la sua capacità, da vera donna di spettacolo, di accattivare le simpatie dell’uditorio: «Oggi (ieri, ndr) è il giorno del libro, suggerisco a chi organizza proteste senza senso di leggerne uno e di rilassarsi – ha detto Luxuria in risposta allo striscione di Fratelli d’Italia esposto per il suo arrivo – inoltre siamo a ridosso  del 25 aprile a Busto Arsizio, la prima città in Italia che ha sentito l’annuncio radiofonico della liberazione dal nazifascismo grazie a Radio Busto Libera». Due frasi che scatenano gli applausi dei presenti.

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Luxuria al Baff 4 di 7

Luxuria, dunque, si è concentrata sulla presentazione del suo ultimo lavoro dato alle stampe, introdotta da Elisabetta Sgarbi (direttrice editoriale di Bompiani che ha editato il libro) e intervistata dalla giornalista e scrittrice Cristina Battocletti. Una storia, quella raccontata in “L’Italia migliore” che lo stesso sindaco di Busto Arsizio Gigi Farioli ha definito «un’opera che merita di diventare una sceneggiatura» e che racconta il complesso rapporto tra una madre malata di Alzheimer e le sue due figlie, una l’opposto dell’altra. Luxuria, in questo libro, miscela sapientemente ambienti completamente diversi e li mette in correlazione: famiglia, psicologia, spettacolo, dipendenza sono gli ingredienti di un romanzo sorprendente.

 

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Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 24 Aprile 2015
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  1. Avatar
    Scritto da ABC

    Il problema di fondo, mi si permetta, è definire “Artista” la signora Vladimir Luxuria. Ma si sa, nel terzo millennio, l’essere ostentatamente diverso, indefinito, indefinibile, gay, politically correct è assolutamente uno status symbol, che spalanca porte, consente di pubblicizzare in ogni modo il proprio “IO”, offre mille attenzioni, che il povero “arretrato” non avrà mai….
    grazie.

    1. Avatar
      Scritto da Marcoceroni

      L’unica cosa condivisibile del suo ottuso intervento, caro ABC (nome e cogome, no? Si vergogna?) èla sua autodefinizione di “arretrato”. Solo un “arretrato” non pensa con il cervello, ma con quanto la natura gli ha fornito casualmente all’altezza dell’inguine. Lei giudica le persone in base al proprio orientamento sessuale? Crede che le basti sbavare da bravo frustrato per una divetta svestita per essere un “uomo”? No. Per essere “uomo” serve prima di tutto essere “persona”.

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