Al 25 aprile fiorisce la primavera

L'Anpi festeggia i 70 anni della Liberazione: «È la festa di tutti gli italiani democratici, laici e credenti». Sabato il corteo, domenica uno spettacolo teatrale

Gallarate

L’Anpi di Gallarate prepara la festa del 25 aprile 2015, a settant’anni da quella primavera del 1945 che segnò la fine del nazifascismo e il ritorno della democrazia dopo 20 anni di dittatura.  «È la Festa degli Italiani, laici e credenti: non è la festa dell’Anpi, ma di tutti i cittadini che si riconoscono nei valori che la Resistenza volle trasmettere» dice Michele Mascella, presidente dell’Anpi cittadina. Si festeggerà con il tradizionale corteo, ma anche con una serata in cui le vicende dei “partigiani di pianura” – com’erano tanti attivi nella zona di Gallarate, Busto, Legnano – rivivranno grazie a uno spettacolo teatrale.

L’associazione dei partigiani – ormai da alcuni anni aperta e molto animata anche dai giovani – ha già promosso diverse iniziative che hanno avuto seguito e successo, vale a dire gli incontri emozionanti con due protagonisti della Resistenza come Wanda Canna (staffetta partigiana in Valsesa) e Pippo Platinetti (partigiano di Borgosesia, poi trasferitosi a Marchirolo nel dopoguerra), tenutisi tra marzo e aprile. La stessa Anpi ha poi patrocinato il convegno di studio “Bella Ciao! A settant’anni dalla Resistenza”, organizzato dalle Istituzioni scolastiche del territorio provinciale , tenutosi il 17 e 18 Aprile nel Teatro delle Arti di Gallarate, nel segno della ricerca storica .

Sabato 25 aprile le celebrazioni avranno inizio alle ore 9.00 al Cimitero Maggiore di viale Milano, per poi proseguire in corteo fino a piazza Risorgimento e successivamente in largo Camussi, ove si concluderà la giornata di Festa alla presenza delle Autorità cittadine con i discorsi del Sindaco e dell’Oratore ufficiale Senatore Giuseppe Gatti.

Domenica 26 aprile, alle ore 21.00 nel Teatro del Popolo di Gallarate, l’Anpi propone poi lo spettacolo teatrale dal titolo “E’ fiorita la primavera”, storie di resistenza di pianura.

«Riteniamo particolarmente importante quest’anno la ricorrenza del 25 Aprile, a settant’anni dagli eventi che conquistarono la libertà perduta da oltre vent’anni di dominio fascista e dal giogo dell’oppressore nazista: e ci compiacciamo che la massima Istituzione dello Stato, il Parlamento in seduta comune, abbia voluto ospitare e festeggiare in una cerimonia toccante e partecipata i Partigiani sopravvissuti, ringraziandoli coralmente per il loro impegno di allora e di oggi» spiega il presidente dell’Anpi cittadina Michele Mascella.

«Ricordiamo come, in un periodo fosco della nostra storia patria, uomini e donne, aggregazioni pur diverse tra loro, seppero mettere da parte le divergenze costruendo una unità di intenti che sfociò nella vittoriosa Lotta di Liberazione: cattolici, comunisti, socialisti, azionisti, repubblicani, monarchici seppero trovare la necessaria unità per battere il nemico comune rappresentato dal nazifascismo» ricorda Mascella. «Siamo ben consci di come la vittoria non sarebbe stata possibile senza il concorso determinante degli Alleati: ai quali va il nostro riconoscimento, gratitudine e plauso. Ma è altrettanto vero che decine di migliaia di Italiani non seppero rimanere inerti di fronte allo sfacelo imminente, e contribuirono con determinazione e sacrificio al raggiungimento degli obiettivi comuni che ci si era prefissi. In montagna, in pianura, in città, ognuno secondo adeguate strategie, i Partigiani operarono in condizioni di estrema difficoltà, ed innumerevoli coloro che in battaglia o assassinati dal regime, persero la vita, fedeli a un’idea, a una convinzione, a una fede religiosa. E la popolazione sorresse, nel maggior numero di casi, questa battaglia, supportandola logisticamente anch’essa a rischio della vita. La Resistenza è stata tutto questo ed altro ancora: se non si può affermare che sia stata guerra di tutto il popolo, è certamente stata la guerra condotta dai suoi figli migliori, e da quei tanti cittadini che hanno contribuito in mille forme a farne una epopea, al di là delle mitizzazioni che a volte, e a sproposito, una certa storiografia banale e di parte tende a fare E’ certo che da essa nacque la Repubblica, segnando una dicotomia netta con il passato monarchico, e successivamente la Costituzione Italiana che rimane uno dei più fulgidi esempi di architettura giuridica illuminata e programmatica, con lo sguardo lungo sul futuro del Paese: una Costituzione moderna, proiettata alla conquista di sempre più avanzati traguardi negli interessi di tutto il Popolo sovrano. Il 25 Aprile – conclude Mascella – è dunque tutto questo, ed è la Festa degli Italiani, laici e credenti, all’insegna del dettato costituzionale che ne segna indelebilmente il suo carattere democratico ed antifascista: non è la festa dell’Anpi, ma di tutti i cittadini che si riconoscono nei valori che la Resistenza volle trasmettere e riversare nella legge fondamentale dello Stato».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 21 Aprile 2015
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