Bettinelli: “Errori fatali, la situazione è critica”

Il tecnico biancorosso aveva parlato di "ultima spiaggia" alla vigilia e ora appare rassegnato. Idem Zecchin: "Morale sotto i tacchi: abbiamo un piede nella fossa"

calcio varese catania serie b

A otto giornate dalla fine, anche mister Stefano Bettinelli è costretto ad ammettere che per il Varese di speranze non ce ne sono quasi più. Il tecnico biancorosso ha il merito di metterci la faccia in sala stampa – altri si sarebbero chiusi in silenzio – e ha dovuto accettare una classifica sempre più penalizzante. «Anche oggi, come in altre occasioni, per la prima mezz’ora la partita è stata equilibrata anche se il divario tra le due squadre c’è e si è visto. Poi è arrivato l’errore sul primo gol, quello ancor più grossolano sul secondo e così siamo andati al riposo sullo 0-2, risultato difficile da ribaltare a quel punto. Secondo me nella squadra ci sono ancora voglia e determinazione ma a quel punto del match non bastavano più. A fine partita ci siamo detti che ognuno di noi ha dato il massimo, ma in questo momento il massimo del Varese non è sufficiente a battere il Catania. Peccato, ripeto: abbiamo subito tre gol evitabili ma la vittoria del Catania è sicuramente legittima».

Alla vigilia il tecnico aveva parlato di “ultima spiaggia”, parole che dopo la sconfitta suonano come un triste presagio: «Vero, questa era l’ultima spiaggia e noi non siamo arrivati in porto. Onoreremo comunque le ultime otto partite con impegno e determinazione, non saremo retrocessi fino a che la classifica non lo dirà, ma è inutile nasconderci dietro un dito: la situazione è difficilissima. E da parte mia non posso nemmeno fare troppe scelte: in campo vanno quelli che sono a disposizione, sempre meno, e stasera abbiamo perso anche Kurtisi. Io so che non mi devo vergognare di niente, ci metto la faccia: ho preso applausi l’anno scorso e gli insulti ora ma sono cose che fanno parte del lavoro. Dignità e faccia le metterò sempre».

Infine, rispondendo a un cronista catanese, Bettinelli conclude: «Con il Varese penso di avere chiuso al termine di questa stagione. Ho sbagliato ad accettare l’incarico e poi a tornare indietro dopo l’esonero: l’ho fatto perchè amo questi colori e questa società, ma allenare la squadra di casa propria è cosa che non andrebbe mai fatta. Non ti vengono perdonate nemmeno le vittorie, perché quando vinci risulti antipatico».

Sul fronte etneo non può invece che gioire Dario Marcolin, visto che la sua squadra ha centrato la prima vittoria in trasferta della stagione. «Al di là del risultato sono anche felice di aver ritrovato il gioco della mia formazione. Abbiamo fatto buoni passi avanti e ora possiamo tenere nel mirino quota 50 punti per arrivare alla salvezza. Certo, speravo in qualcosa di meglio dagli altri campi (le dirette rivali hanno fatto punti ndr) ma non voglio rovinarmi la felicità che mi ha dato questa vittoria a Varese». Il Catania di fatto non ha mai tremato neppure dopo l’espulsione di Odjer: «Quando siamo rimasti in dieci ho aspettato che il Varese cambiasse modulo prima di fare sostituzioni; ho messo Maniero a sinistra lasciando davanti Calaiò che può fare reparto da solo e ho riassettato i miei solo dopo la sostituzione del Varese. Mi spiace di avere tolto Castro che è stato bravissimo ma è stata una mossa dovuta solo a motivi tattici».

Infine Marcolin fa i complimenti alla propria retroguardia: «Temevo il vento che ha rovinato in parte la gara ma nel secondo tempo, quando era a favore del Varese, la mia difesa ha gestito con serenità la situazione. Usciamo senza reti al passivo da due partite e questo è un dato importante in vista di un altro scontro delicato come quello con il Trapani».

A rappresentare il Varese è giunto in sala stampa anche Gianpietro Zecchin, capitano questa sera per le assenze di Neto e Corti. «Dire che abbiamo il morale sotto i tacchi è ancora poco – ammette l’ala – Da qui alla fine mancano ancora tante partite ma inutile negare che abbiamo un piede nella fossa: ci proveremo comunque in tutte le maniere ma la realtà è questa. Credo che nel girone di ritorno l’assenza di Neto abbia pesato enormemente; davanti abbiamo provato varie soluzioni ma purtroppo in questo momento non riusciamo a colpire». Zecchin confessa di trovarsi in una situazione nuova nonostante i tanti anni di militanza calcistica: «Non mi era mai capitato in quattordici stagioni di essere così in difficoltà. Dobbiamo comunque pensare di concludere il campionato con dignità e impegnarci anche quando subentrano paura e scoramento. Io ce l’ho messa tutta, ma mi rendo conto che questa, anche sul piano personale, è la stagione meno buona delle sei trascorse a Varese».

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 03 Aprile 2015
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