Bombino, il chitarrista tuareg in concerto al Parco Mantegazza

L'evento è organizzato da Black & Blue Festival per il 4 luglio ed è parte del festival della rete Convergenze al Parco Mantegazza di Masnago

Musica Generica

Dopo l’annuncio del concerto evento in apertura al Black & Blue Festival (24, 25, 26 luglio ai Giardini Estensi) della PLAYING FOR CHANGE BAND, cominciano trapelare altre squisite news sulle anteprime che si terranno per festeggiare i 15 anni della kermesse varesina dedicata alla musica black che per l’occasione verrà ospitata da altre iniziative.
A fine maggio, per esempio, per Besozzo in Aria – Un Maggio d’Arte, manifestazione che punterà anche su mostre, cibo e teatro transiteranno alcuni mostri sacri del blues italiano e internazionale ( ne parleremo in maniera approfondita a breve).
La notizia della giornata invece è che il 4 luglio nella Città Giardino è stata confermata la presenza di Bombino. L’evento sarà all’interno del cartellone di un nuovo, variegato festival multidisciplinare organizzato dalla rete Convergenze al Parco Mantegazza di Masnago. Non ci sono ancora dettagli sul resto del cast ma viste le premesse la cosa si preannuncia veramente intrigante.

Tornando all’artista, Bombino nasce in Niger e cresce nella tribù berbera dei Tuareg, Ifoghas, che da secoli è in lotta contro il colonialismo e l’imposizione dell’Islam più severo. I Tuareg si sono spesso battuti contro il governo del Niger per la difesa dei loro diritti, questi contrasti hanno costretto Bombino e la sua famiglia ad abbandonare, per diversi periodi, il loro paese. Durante uno di questi esili, entra in possesso di una chitarra e inizia ad appassionarsi alla musica. Il giovane , diventa allievo del celebre chitarrista tuareg Haia Bebe, che gli chiede di entrare a fare parte della sua band, dove acquisisce il soprannome Bombino – una storpiatura dell’italiano “bambino”. Adolescente, vive tra Libia e Algeria, dove i suoi amici gli mostrano video di vari artisti, lui rimane affascinato da Jimi Hendrix e Mark Knofler…

Nel 2009, Bombino incontra il regista Ron Wyman che ascolta per caso una sua cassetta mentre viaggiava nei dintorni di Agadez. Wyman rimane incantato dalla musica di Bombino e inizia a cercarlo. Dopo un anno di ricerche lo rintraccerà in Burkina Faso, dove era in esilio a seguito dell’assassinio di due membri della sua band uccisi in una rivolta. Wyman dedica gran parte del suo documentario sui Tuareg, Agadez, the music and the Rebellion, a Bombino e nel 2011 produce il suo album solista, Agadez. La fama cresce, è ormai diventato una rock star riconosciuta a livello mondiale, esibendosi in una quantità incredibile di concerti fantastici in tutto il mondo. Dan Auerbach (The Black Keys) incontra Bombino e ne rimane folgorato. Sarà lo stesso chitarrista americano a diventare suo produttore: nello studio di Nashville, l’Easy Eye Sound Studio, Bombino incide Nomad, che viene pubblicato in tutto il mondo il 1 aprile 2013.

Adelia Brigo
adelia.brigo@varesenews.it

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Pubblicato il 24 Aprile 2015
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