Cento anni di ospedale, la più grande azienda della città

Nel 1915 ci lavoravano 45 persone, oggi i dipendenti sono diverse centinaia. L'ospedale di Busto Arsizio ha spento le candeline alla presenza del presidente Maroni e del cardinale Scola

100 anni ospedale busto arsizio

In principio erano 45 dipendenti per 250 posti letto, oggi sono oltre 1500 nei tre ospedali che fanno parte dell’azienda ospedaliera di Busto (che comprende anche le strutture di Saronno e Tradate). Finita l’era dei grandi agglomerati industriali è una delle prima aziende per numero di addetti in città. In un secolo di storia molte cose sono cambiate nell’ospedale cittadino che è cresciuto nei decenni grazie alle donazioni dei cittadini benemeriti e grazie al sistema sanitario nazionale e regionale. Quest’oggi nel padiglione dove tutto è iniziato c’erano moltissime autorità a festeggiare un compleanno speciale per il complesso sanitario bustocco.

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Accanto al direttore dell’azienda ospedaliera Armando Gozzini c’erano il presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni, l’assessore alla Sanità Mario Mantovani, il cardinale di Milano Angelo Scola. Nelle prime file della sala convegni c’erano le senatrici Erica D’Adda e Laura Bignami, Umberto Bossi, il sindaco Gigi Farioli, alcuni consiglieri comunali, i vertici locali delle forze dell’ordine e una folta rappresentanza di medici e infermieri, i veri protagonisti.

Gozzini ha ripercorso la storia dell’ospedale attraverso alcuni documenti conservati nell’archivio della biblioteca ospedaliera, per poi arrivare ad oggi con i numeri importanti prodotti dalla struttura: «Nel 2014 abbiamo eseguito 19 mila ricoveri, 63 mila prestazioni, 1 milione di visite. Numeri prodotti dai 1584 dipendenti dell’azienda». L’assessore Mantovani ha, invece, elencato gli importanti investimenti fatti negli ultimi due anni per l’azienda bustocca: «Sono state assunte 100 persone e sono stati assegnati 23 milioni di euro».

Per il presidente Maroni si tratta del vero compito della politica «quello di trovare le risorse perchè i servizi, in primis quello sanitario, possano funzionare e curare gratuitamente i cittadini». Maroni ha anche accennato alla riforma della Sanità in cui è impegnato il suo governo: «Sarà una riforma che dovrà fare meglio con meno e ci sarà un capitolo speciale per il no profit, in questa legge ci sarà un posto importante per il grande cuore dei lombardi». Infine è intervenuto il cardinale Scola che ha risposto ai quesiti preparati dal personale sanitario dell’ospedale, domande importanti che hanno riguardato l’aspetto più spirituale e filosofico del lavoro del medico alle quali il porporato ha risposto fino alla messa delle 16,30.

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 16 Aprile 2015
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