Guerra o pace? La Russia “gela” l’export delle imprese

Confartigianato Varese racconta come le tensioni con l’Ucraina stiano influendo sull’economia del nostro territorio

Russia

La svalutazione del rublo (direttamente collegata all’andamento del prezzo del petrolio), le sanzioni della Ue e i divieti della Russia, la preoccupazione e la prudenza delle imprese, l’impegno a non perdere quote di mercato, sempre difficili da recuperare: la crisi tra Russia e Ucraina è più vicina al nostro territorio di quanto si possa pensare.

Una video-inchiesta di Confartigianato Varese ci aiuta a capire, attraverso la voce degli imprenditori, quanto la tensione internazionale stia influendo anche sul bilancio e sulle scelte dell’economia locale. “Guerra o Pace? La Russia gela l’export delle imprese” è il titolo di questa indagine nella quale si racconta la corsa contro il tempo di quelle aziende che, in poco più di un anno, si sono viste bruciare anche 500mila euro di fatturato per la cancellazione di commesse o per gli ordini non più rinnovati dalla Federazione.

La crisi tra Russia e Ucraina è politica ed economica: è con questa tensione che le imprese della provincia di Varese hanno dovuto fare i conti, perché se un anno fa le esportazioni in Russia contavano circa 400 milioni di euro, oggi siamo a 200 milioni. Le conseguenze sono imprevedibili: le aziende del tessile sono passate dai circa 35 milioni di esportazioni del 2013 ai 31 milioni del 2014; i macchinari passano da 69 milioni a 62, mentre i mezzi di trasporto da 196 milioni di euro a 25.

Nel 2013 l’Italia ha esportato in Russia prodotti per circa 11 miliardi di euro, è il 5° fornitore con una quota del 4,8% (l’interscambio complessivo tra i due paesi è di 25 miliardi di euro) ed è il 4° cliente della Federazione con una quota del 7,3%. L’Italia acquista dalla Russia prodotti (in larga misura petrolio e gas) per un valore di 16 miliardi di euro. Meccanica strumentale (siamo il 3° fornitore della Federazione), semilavorati, beni di consumo, moda e abbigliamento (2° fornitore) e arredamento: l’eccellenza del Made in Italy è ancora oggi un pregio per la tigre bianca.

Con l’appoggio indiretto della Russia alla guerra civile nell’Est dell’Ucraina, le cose si sono complicate: l’UE ha imposto le sue sanzioni con il divieto ai Paesi di vendere, fornire, trasferire ed esportare attrezzature militari e per l’estrazione di materie prime alla Russia, mentre quest’ultima ha imposto i divieti di importare prodotti agroalimentari dai Paesi della UE, Stati Uniti, Canada, Australia e Norvegia. Si rischia la paralisi economica, anche se Diana Shendrikova dell’ISPI (Istituto Studi Politica Internazionale) di Milano dice che “se da un lato l’Europa dipende dal petrolio e dal gas russi, la Russia non è sufficientemente moderna per cavarsela da sola: la sua economia necessita del know-how europeo e le sue banche, inoltre, non possono ottenere finanziamenti esteri. Le sanzioni non rappresentano il fattore principale della crisi: sul tavolo ci sono gli accordi di Minsk (che, se rispettati, incideranno positivamente sulla crisi) e i voti di Grecia e Ungheria nel mese di luglio. L’impatto delle sanzioni sugli equilibri internazionali si vedrà solo sul lungo periodo”.

Ma per gli imprenditori i problemi sono già cominciati. Fino a dicembre tutto bene, poi il calo del rublo e le sanzioni hanno fatto fermare di colpo il lavoro su un mercato promettente che resta per molti, nonostante la crisi, un’area da presidiare. Il consiglio che dà Matteo Campari, dell’Ufficio Internazionalizzazione di Confartigianato Varese, è quello di “non demordere: la Russia è enorme e offre tantissime opportunità, l’importante è avere accesso alle informazioni giuste”.

E’ questo che fa Confartigianato Varese anche con il progetto “Expo-rt” realizzato con l’Ice, l’Agenzia per la promozione e l’internazionalizzazione delle imprese italiane: facilitare il flusso di informazioni, dare evidenza a ciò che fanno le aziende, catturare l’interesse dei buyer stranieri nei settori della meccanica, arredo, legno, agroalimentare, moda e costruzioni e arrivare alla conclusione di accordi d’affari per tutta la durata di Expo 2015 con 12 missioni e appuntamenti B2B. Il tutto si terrà all’Italian Makers Village di Confartigianato in via Tortona 32 a Milano. Chi è interessato può contattare Matteo Campari: matteo.campari@asarva.org, 0332.256290.

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