Il contribuente varesino ha perso 1400 euro di reddito

L'analisi dell'ufficio studi della Camera di Commercio sulle dichiarazioni dei redditi

dichiarazione dei redditi

Nell’ultimo Rapporto Einaudi sull’economia globale e l’Italia c’è una sezione dedicata all’evoluzione dei redditi nelle principali aree europee di Austria, Francia, Germania, Portogallo e Spagna. La classifica stilata dai ricercatori indica un netto declino dell’Italia, a partire dal 2000. I redditi degli italiani, nell’arco di quindici anni, hanno infatti subìto una costante erosione anche in zone da sempre considerate ricche, come la provincia di Bolzano, la prima delle italiane, passata dal 5° al 9° posto, o la Lombardia che è scivolata dall’8° al 15° posto. Una discesa che ha radici lontane e non attribuibile solo all’ultima grande crisi economica che ha accelerato ma non di certo originato questo fenomeno.

Tra i territori ricchi che hanno subito una contrazione sensibile dei redditi c’è anche la provincia di Varese. Una recente analisi dell’Ufficio Studi della Camera di Commercio sulle dichiarazioni relative all’anno d’imposta 2013 evidenzia che i 610mila contribuenti varesini hanno dichiarato redditi per 13 miliardi e 734 milioni, dato in leggero aumento rispetto al periodo pre-crisi. Secondo Elena Provenzano, dell’Ufficio studi dell’ente camerale, non si può’ però parlare di controtendenza perché si tratterebbe invece di un incremento puramente nominale. «Il dato ci dice che il reddito dichiarato è aumentato di 389milioni – spiega la ricercatrice – ma, se teniamo conto dell’inflazione, di milioni se ne sono persi 852. Questo significa che ciascun contribuente in 5 anni ha perso un reddito medio di 1.390 euro».

Degli 811 miliardi di euro dichiarati nel 2013 dagli italiani, il 64% è pagato dai contribuenti sotto i 50mila euro, di cui il 49% da coloro che hanno un reddito tra i 15mila e i 50mila euro e il 15% da quelli che sono sotto i 15mila. In provincia di Varese il 72,8% dei contribuenti rientra nella fascia fino a 26mila euro e dichiara il 44,6% dei redditi totali, mentre il 37% dichiara meno di 15mila euro all’anno. Il 30,3% dei redditi proviene dalle pensioni che sommate agli introiti da lavoro dipendente costituiscono l’84,7%. I lavoratori autonomi, con 40.455 euro, sono invece quelli che dichiarano il reddito medio più elevato, anche rispetto ai loro colleghi di fascia italiani che in media dichiarano quasi 5mila euro in meno.

In cinque anni il numero dei contribuenti  è calato dello 0,5%, circa 12mila soggetti, dato superiore a quello nazionale (-0,3%): alcuni sono passati a fasce di reddito intermedie, sopra i 26mila euro, altri invece perdendo il reddito hanno perso anche lo status di contribuente e quindi non rientrano nelle statistiche. Diminuiscono anche i grandi contribuenti, quelli sopra i 120mila euro, passati dai 5.260 del 2008 ai 5.095 del 2013.

Infine, prendendo come riferimento il reddito medio, pare che i varesini con 22.514 euro se la passino meglio rispetto al resto degli italiani, che si devono accontentare di 20.047 euro. «Si tratta però di un dato lordo – conclude Elena Provenzano -. Questo vuol dire che in tasca agli abitanti del nostro territorio resta molto meno. Al netto della tassazione, circa 6mila euro all’anno, cifra che comprende le addizionali comunali e regionali, rimangono infatti 16.622 euro, equivalenti a 1.385 euro al mese».

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Pubblicato il 23 Aprile 2015
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