L’uva di volpe

Nuova puntata della rubrica naturalistica del nostro lettore Teresio Colombo, che ci offre uno sguardo sulle bellezze del nostro territorio

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L’UVA DI VOLPE

Sabato mi sono recato a vedere lo stato dei girini di salamandra che sono diventati in numero più che triplicato rispetto alla visita precedente, anche lo sviluppo della vegetazione era superiore alle mie aspettative. Infatti mi ha meravigliato la fioritura della dentaria minore (Cardamine bulbifera) che ha la caratteristica fioritura di colore rosa e del fusto con bulbilli nerastri, le foglie intere e con bordo seghettato quelle più vicine all’infiorescenza  le restanti risultano composte in cinque parti.   Il tempo è nuvoloso ma la pioggia non sembra imminente per cu decido di rimanere nel bosco.  Numerose sono le piante di una piccola liliacea: il mughetto (Convallaria majalis)  ma le infiorescenze, che crescono contestualmente alle foglie,  sono ancora molto verdi; una coppia mi sorpassa e vedo che stringe in mano, a fatica, un mazzo di mughetti  che sono molto più belli di quelli visti finora.

Il mughetto, ricercato per il sui profumo, è bene ricordare che è anche pianta medicinale particolarmente per i disturbi cardiaci come la digitale ma ad azione più lenta.  Sulla riva del torrente si vede una cicerchia primaticcia (Lathyrus vernus) con il primo fiore dell’infiorescenza  già diventato blu e quindi ha cominciato ad appassire , anche questo fiore è comune in tutte le parti del parco. Il giorno successivo, malgrado le previsioni di pioggia, decido di recarmi nella stessa zona passando dalla via del molinetto, anche qui i mughetti sono numerosi ma decido di raggiungere la zona dei tritoni, che anche questa volta non riesco a vederne alcuno, appena dietro alla pozza un ciliegio (Prunus avium) sta disperdendo i petali dei suoi fiori  anche il ciliegio, pianta facilmente riconoscibile perché la corteccia si frammenta per righe orizzontali al terreno.

Le macchie di colore blu sono di colonie di Iva comune (Ajuga reptans) una labiata comune che per tutto il medioevo è stata ricercatissima perché elemento fondamentale della farmacopea di allora. Il formarsi di macchie è dovuto alle radici che i diffondano a raggera originando nuove piante. Poco distante si vede una bella infiorescenza di colore giallo non comune a vedersi, si tratta del fiore di cavolo comune (Brassica oleracea).Dopo aver fotografato l’iva proseguo nel sentiero di destra ma, poco più avanti, vedo un arbusto, alto poco più di un m, dai fiori gialli, con la forma del fiore simile a tutte le leguminose: si tratta di Erba cornetta (Hippocrepis emerus), anche questo arbusto è perenne, presente in tutto il parco come il vicino Viburno lantana (Viburnum lantana), normalmente disposto a cespuglio con infiorescenze disposte all’apice in corimbi ad ombrello ed i cui frutti ovoidali diventano dapprima rossi per diventare neri a maturazione.

Torno dal prato, passo dal centro Gulliver e sulla discesa vedo un arbusto di ca. 1,5 m di altezza, con le foglie ovali, di verde chiaro nella parte superiore e ancora più chiaro in quella inferiore, i fiori abbinati a 2 alla volta, si tratta di un caprifoglio peloso (Lonicera  xylosteum) anche questa è una pianta comune in tutto il parco. Continuo la discesa fino a quando finisce la terra battuta ed inizia l’asfalto ed è li che vedo alcune piantine di Uva di volpe (Paris quadrifolia) una liliacea presente in tutto il parco ma in suoli poveri di humus, caratteristica di questa piantina di 30/40 cm di altezza è che in tutte le sue parti: foglie, petali, sepali sono 4 o un suo multiplo, la bacca è leggermente tossica; nelle immediate vicinanze vedo una consolida femmina (Symphytum tuberosum).

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Pubblicato il 29 Aprile 2015
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