“Malpensa Cargo primo scalo per ingiustizie”

Il sindacato di base Cub Trasporti torna a protestare nell'area merci: al centro, l'operato delle cooperative a cui viene subappaltato il lavoro nello scalo

Sciopero alla Cargo City di Malpensa (inserita in galleria)

Il sindacato di base Cub Trasporti in presidio a Malpensa, per denunciare la situazione alla cargo city: «Da alcuni anni il Cargo Malpensa registra record, attestandosi tra i primi scali europei, come traffico merci. Noi pensiamo invece che il Cargo Malpensa sia indiscutibilmente il primo scalo al mondo per ingiustizie e illegalità» (nella foto, una protesta nel 2013).

Il presidio, convocato giovedì 23 aprile dalle 9.30 alle 16, è stato convocato anche «per accompagnare al suo posto di lavoro il nostro delegato sindacale della cooperativa SLTM, licenziato qualche mese fa e reintegrato dal Giudice del lavoro in quanto  licenziato illegittimamente».

Al di là di questo ultimo caso che riguarda una cooperativa, la Cub Trasporti richiama l’attenzione su un universo che da un lato è in perenne ebollizione per chiedere tutele e garanzie per i lavoratori (con gli scioperi e i blocchi della cargo city, quasi ad ogni estate), dall’altro ha visto emergere anche attraverso inchieste giudiziarie società cooperative che si muovevano in modo troppo spregiudicato, tra elusione fiscale e contributiva. «Le carte dell’inchiesta riguardante alcuni consorzi – continuano i rappresentanti della Cub – dimostrano anche ai più dubbiosi che l’utilizzo delle coop presso il Cargo Malpensa ha il solo scopo di fornire manodopera a basso costo alle società che vi operano. Le cooperative senza nessuna autonomia sono continuamente ricattate dalle committenti e con l’aumento del traffico merci questa situazione è destinata a peggiorare».

Per la Cub il nodo centrale resta la responsabilità degli appaltatori del servizio verso i subappaltatori: anche se questi ultimi (società cooperative e consorzi di cooperative) vengono sanzionati, falliscono, vengono sciolti, le responsabilità non toccano invece i grandi appaltatori che usufruiscono delle coop e che hanno in mano la filiera del cargo, il comparto che negli ultimi anni ha dimostrato comunque più vitalità – e maggiori utili – a Malpensa (va segnalato che alcune società appaltatrici hanno rivendicato però la trasparenza del proprio operato). «Negli ultimi anni decine di sopraluoghi degli ispettori ASL, INPS, Ispettorato del Lavoro o della Guardia di Finanza con registrazione di illegalità, contravvenzioni e sanzioni, non hanno sradicato pratiche illegali poiché i committenti non ne rispondono in prima persona».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 22 Aprile 2015
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