Nuovo stop in commissione della Riforma sanità
Ancora difficoltà per il cammino legislativo della riforma. Il presidente Rizzi ha rinviato i lavori alla prossima settimana dopo la dura presa di posizione del Pd
Ulteriore rinvio di una settimana in commissione per la riforma della sanità. Lo ha disposto il presidente Fabio Rizzi nel corso della riunione odierna. Critica l’opposizione. In una nota, il Pd parla di maggioranza in panne: «Rizzi ha dovuto interrompere la discussione dopo aver tentato, inutilmente, di forzare la mano e di portare la discussione al punto zero, ovvero al testo di riforma approvato dalla giunta il 16 gennaio, noto come bozza Rizzi, peraltro senza il voto degli assessori di Ncd e senza la firma dell’assessorato alla sanità. Pur non negando la probabile prossima presentazione da parte della maggioranza di un maxiemendamento largamente sostitutivo della bozza di giunta, frutto della difficile mediazione tra le forze politiche, Rizzi ha proposto alle forze politiche di iniziare a presentare emendamenti sul testo della giunta, peraltro tentando di impedire – fatto del tutto inedito – l’abbinamento con gli altri testi di riforma sin qui presentati, inclusi quelli alternativi di Forza Italia e ».
«l’unico emendamento che siamo disposti a presentare è quello abrogativo del testo della giunta per sostituirlo con il nostro progetto di legge» ha detto Carlo Borghetti, capodelegazione del Pd e il richiamo alla verifica e al rispetto del regolamento fatto dalla vicepresidente del Consiglio regionale Sara Valmaggi ha convinto Rizzi a congelare la situazione fino alla prossima seduta, prevista tra sette giorni.
«Il testo della giunta è stato bocciato in più punti dal servizio legislativo del Consiglio regionale. Il centrodestra non può prenderci in giro, ci dicano quando avranno trovato un accordo su un progetto di legge e allora inizieremo a discuterne e a confrontarlo con le nostre proposte, che sono note da tempo» ha detto Valmaggi.
«Sul sito del Consiglio sono presenti diversi progetti di legge da abbinare e Rizzi non può permettersi di fare ulteriori forzature, peraltro contro la sua stessa maggioranza – aggiunge Borghetti -. Il centrodestra è in panne, si scontra perché ha visioni contrastanti tranne su un punto, il controllo delle nomine dei direttori generali».
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