Premio Chiara, scatta il piano sopravvivenza

Lo sosterrà una rete di comuni e sponsor privati. A Francesco De Gregori il premio "Le parole della musica"

Premio Chiara 2015

Il Premio Chiara, dato per moribondo per mancanza di fondi, rinasce sulla base di un progetto nuovo che coinvolge i comuni della provincia di Varese a vari livelli, il Canton Ticino, una serie di soggetti che organizzano manifestazioni culturali sul territorio e due sponsor di peso, Openjobmetis e la Fondazione Aem del gruppo A2A.
«Oggi godiamo di buona salute, grazie a trasfusioni arrivate da destra a sinistra, in senso lato, non politico». Romano Oldrini, presidente dell’associazione Amici di Piero Chiara, mette le mani avanti perché sa che la politica, a tutte le latitudini, ha sempre usato la cultura come “merce di scambio”. E il Premio Chiara non è stata un’eccezione.

Gli organizzatori del premio letterario hanno dunque pensato di varare un vero e proprio piano di sopravvivenza riportando il premio all’interno dei comuni e di altre realtà che a vario titolo si occupano di cultura. Una sorta di patto federativo tra territori, suddivisi in capofila e satelliti a seconda della disponibilità dichiarata. «Poichè non era possibile portare un evento in ogni comune – ha spiegato Bambi Lazzati, direttore del premio – abbiamo scritto a tutti i sindaci proponendo una convenzione biennale, affidando un ruolo a chi si è proposto, come ad esempio Gazzada Schianno, senza però escludere gli altri».

La nuova rete mette insieme vecchie e nuove collaborazioni tra cui Microcosmi Festival, la Triennale di Milano, il Museo Maga di Gallarate, il Villaggio Sos di Morosolo, il concorso dedicato al noir “Delitti di Lago”, la pro-loco di Azzate, Il Castello di Masnago sede dei musei civici. Il Comune di Varese ha rinnovato il suo impegno e permesso insieme a Openjobmetis di mantenere la sezione del premio “Le parole della musica”, organizzato in collaborazione con il “Club Tenco”, che il 17 maggio porterà nella Città Giardino il cantautore Francesco De Gregori.

Per mantenere il premio serve comunque una base, almeno 25mila euro, soldi necessari per far partire la macchina organizzativa, da sempre garantiti dalla Provincia di Varese. Alberto Tognola, consigliere provinciale con delega alla cultura, è intervenuto alla conferenza stampa di presentazione ribadendo il sostegno al nuovo progetto, in attesa dei trasferimenti del Pirellone che ancora non ci sono. «Maroni ha detto che cultura e turismo saranno di competenza provinciale e sappiamo che la Regione ha in progetto di dare più di 10 milioni di euro» ha sottolineato Bambi Lazzati.

In attesa dei soldi, il Premio Chiara gioca anche la carta contribuenti, inserendo nel piano di sopravvivenza l’opzione 5×1000 scelta che i cittadini possono fare in occasione della dichiarazione dei redditi, inserendo nell’apposito campo il codice fiscale (95037820123) dell’associazione Amici di Piero Chiara.

Michele Mancino
michele.mancino@varesenews.it

Il lettore merita rispetto. Ecco perché racconto i fatti usando un linguaggio democratico, non mi innamoro delle parole, studio tanto e chiedo scusa quando sbaglio.

Pubblicato il 24 Aprile 2015
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