Accordo inerti: incontro in Regio ma per Vincenzi “le questioni sono ancora aperte”

Vincenzi durante l’incontro ha poi sottolineato che «Le ragioni del Canton Ticino sono chiare e comprensibili. Molto meno quelle di Regione Lombardia»

Volti a Varese

La sua assenza, alla firma dell’accordo, era stata notata: l’allora neo presidente della Provincia, e sindaco di uno dei paesi più coinvolti nel trasporto degli inerti tra Italia e Svizzera non si presentò ad un incontro a cui “non era stato coinvolto” e si riservava “di leggere i contenuti dell’accordo, che a prima vista non lo entusiasmava”.

Dopo la lettura, la posizione è diventata chiara: e ora Vincenzi è andato anche nella sede della Regio Insubrica, a Mezzana, per avere un incontro sulla firma dell’accordo sugli inerti siglato tra Canton Ticino e Regione Lombardia, ascoltando e ribadendo le sue perplessità su una firma salutata come positiva da tutti ma secondo il presidente della Provincia poco vantaggiosa per gli italiani.

All’incontro sull’Intesa transfrontaliera per la gestione dei materiali inerti tra Regione Lombardia e Canton Ticino, hanno partecipato oltre al Presidente della Provincia di Varese Gunnar Vincenzi, anche il consigliere provinciale Alberto Tognola, i presidenti o delegati della province appartenenti alla Regio, i tecnici provinciali di Varese e Como, il segretario della Regio Insubrica Giampiero Gianella, i dirigenti di Regione Lombardia Nova e Frascarolo e i tecnici del Canton Ticino. A organizzare il tutto  è stata la Regio Insubrica, con la finalità di illustrare i contenuti del documento in seguito alle perplessità espresse da Provincia di Varese e da alcuni Comuni interessati.

«Ringrazio il direttivo della Regio Insubrica per aver convocato l’incontro – ha dichiarato il Presidente Vincenzi – durante il quale sono state esposte le ragioni da parte di Canton Ticino e Regione Lombardia che sostanziano l’intesa tra di loro sottoscritta. Le questioni da risolvere, che avevo anticipato qualche settimana fa, restano però tutt’ora aperte. Innanzi tutto questa intesa nasce ben prima della mia elezione a Presidente e visto l’importanza e la delicatezza dell’argomento, forse un approfondimento della questione con i soggetti interessati sarebbe stato opportuno. Sono poi convinto che questa intesa sia ottima per il Ticino, ma continuo a pensare che per le nostra provincia sia invece poco utile. Il timore, infatti, è legato alla limitata capacità ricettiva delle nostre cave ancora attive rispetto ai volumi di rocce, terre di scavo e inerti previsti dall’Intesa nonché alla scarsità della domanda di materiali ottenuti a seguito del procedimento di trattamento degli inerti. Tutti sappiamo, infatti, in quale stato di sofferenza si trovi oggi il nostro comparto edile. Preciso che nessuno ha mai messo mette in dubbio la qualità e i controlli da parte del Ticino sui materiali inerti».

Vincenzi durante l’incontro ha poi sottolineato che «Le ragioni del Canton Ticino sono chiare e comprensibili. Molto meno quelle di Regione Lombardia, che, come nel caso della discarica di Stabio e del posizionamento del frantoio previsto a pochi metri dalle abitazioni del Gaggiolo, a dimostrato di non conoscere affatto i concreti problemi del territorio e dei cittadini».

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 13 Maggio 2015
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