Alessandro Mari, ospite del liceo Tosi, racconta la “rivoluzione del sé”

Lo scrittore Alessandro Mari al liceo scientifico Tosi di Busto Arsizio presenta il libro "L'anonima fine di Radice Quadrata" e lancia un messaggio profondo agli studenti delle classi quarte

alessandro mari

«Finirete la scuola, comincerà la vera vita e tenteranno di fregarvi con le parole. L’unico modo per evitare che questo accada è conoscerne il loro significato». Questo il messaggio dello scrittore Alessandro Mari  agli studenti delle classi IV del liceo scientifico Tosi di Busto Arsizio, durante l’incontro letterario di questa mattina, mercoledì 27 maggio, in cui ha presentato il suo ultimo libro “L’anonima fine di Radice Quadrata“, edito da Bompiani.

«Un romanzo che paradossalmente potrebbe parlare di voi – ha esordito il giovane scrittore ed ex alunno dell’Istituto– Tra me e voi la differenza d’età non è moltissima, eppure ci separa una vera e propria rivoluzione digitale».

In un’epoca in cui il primo pensiero al mattino è quello di prendere lo smartphone e controllare le notifiche, Alessandro nella sua opera intraprende una vera e propria moderna analisi antropologica.

Lo fa servendosi di due ragazzi e dei banchi di scuola. Sofia, diciassettenne egocentrica, si ritiene ironica e quel tanto che basta cinica. Un giorno, le parole di un compagno di classe fanno vacillare tutte le sue sicurezze, più che altro perché non ne comprende il significato: «Sei una radice quadrata senza il numero dentro!». «Maledizione”- si ripete la protagonista – ma cosa diavolo vuol dire? Dov’è l’insulto!?».

È da qui che Sofia parte per un “viaggio” che la condurrà a riscoprire se stessa e ad avvicinarsi a quel compagno tanto odiato che soprannomina Radice Quadrata. Per comprendere la differenza sostanziale tra i protagonisti, basta un semplice esempio, partendo dal presupposto che la vicenda è ambientata in una città di mare. Radice Quadrata entra in acqua, sceglie un pezzetto di mare e si immerge in profondità per conoscere ed esplorare a fondo. Sofia invece non mette mai la testa sott’acqua e sta solo in superficie, anche se nuota in uno spazio di mare più ampio.

Nella storia entra in gioco un terzo protagonista, “L’Orrido”, supplente di storia e filosofia, che è colui che stravolge le carte in tavola. Ridispone i banchi e affida dei compiti agli studenti che dovranno lavorare in coppia. Il voto di ogni singolo sarà determinato dal rendimento di entrambi perciò se uno non si impegna, le conseguenze si ripercuoteranno doppiamente. Inizia così la “convivenza” forzata di due ragazzi che apparentemente non condividono nulla l’uno con l’alta.

Più  i giorni passano, più la ragazza è attratta dalla personalità che viene a conoscere. Nota sempre più qualità in Radice Quadra tanto da arrivare a seguirlo. Alcune volte si annoia a farlo, ma poco a poco scoprirà che anche la noia stessa può essere un valore della conoscenza. Infatti, è osservando il compagno che Sofia si riscopre, che impara a leggere tra le righe, a guardare con occhi aperti tanto se stessa quanto il mondo che la circonda. Perché entrando nella sua dimensione ha dovuto rimettere in gioco la sua, ha dovuto imparare ad scrutare con la prospettiva altrui.

Alessandro Mari tornerà ad ottobre a far visita ai ragazzi, che leggeranno il libro durante l’estate. Chissà che le pagine non possano essere un modo per riscoprire se stessi e anche gli altri , come se il vero messaggio del libro sia, non solo spronare i giovani a studiare e approfondire fino in fondo il significato delle parole, ma anche la consapevolezza che, paradossalmente, è proprio qualcuno con cui pensiamo di non avere nulla da spartire che ci insegna a “vivere”.

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Pubblicato il 27 Maggio 2015
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