Cocomazzi: “Ricostruire il rapporto con le persone”

Il candidato outsider alla carica di sindaco ha 41 anni ed è un archeologo appassionato. “Farò di Luino il fiore all’occhiello del Verbano Orientale”

luino 2015

«Sono nato a Foggia, ho 41 anni. Dai 13 in oratorio: educatore, catechista e allenatore PGS e CSI per quasi vent’anni, postulante tra i frati cappuccini di Varese»

Comincia così l’intervista a Fabio Lucino Cocomazzi, il primo fra i cinque candidati alla poltrona di sindaco per la città di Luino. Cocomazi si presenta con la lista “Luino in movimento controcorrente”.

Dice di sé: «Al liceo scientifico ho promosso: tornei studenteschi, iniziative culturali, raccolta differenziata. Giovane cameriere d’estate, assunto in posta servii numerosi luinesi, ricordo affascinato due Cavalieri di Vittorio Veneto a Colmegna. Militare in fanteria presso l’Ospedale Militare di Milano. Laureato in Scienze dei Beni Culturali. Archeologo libero professionista: il primo scavo nella chiesa di S. Maria Assunta di Voldomino. Studioso di storia locale e autore di diversi articoli. Ho lavorato presso il Museo di Arsago Seprio, collaboro al Museo della Studi Patri di Gallarate, volontario del Fondo per l’Ambiente Italiano. Abito a Maccagno ma vivo Luino con l’attività associativa e la didattica nelle scuole; mi definisco “luinese nel cuore, cittadino dal Ceresio al Verbano».

Quali sono le sue precedenti esperienze amministrative?

«Come alcuni dell’ultima amministrazione o altri in passato, sono alla prima. Il bagaglio d’esperienza maturata in quasi 10 anni di presidenza sportiva, di altrettanti nel Gruppo Archeologico Luinese, è capofila nazionale dei G.A. in convenzione con l’Università di Milano, collabora inoltre con La Sapienza di Roma e con l’Università spagnola di Alicante.
Sono stato membro nel consiglio pastorale a Creva, nel direttivo del Museo Civico Parisi-Valle, nel consiglio provinciale del CSI, responsabile in posta dell’ufficio messi notificatori di Milano Isola con oltre 50 addetti.
Ancor oggi nel direttivo del Coordinamento Nazionale dei Gruppi Archeologici DLF d’Italia e collaboratore esterno della cattedra di Etruscologia dell’Università degli Studi di Milan».

Perché ha deciso di candidarsi?

«Non ho deciso di candidarmi, sono stato esortato dal gruppo con cui collaboravo, sostenevo e condividevo ideali e proposte».

In che modo ha scelto i componenti della sua lista?

«Lascio volentieri rispondere agli altri candidati, non sono io ad aver scelto loro ma il contrario. Mi permetto solo di aggiungere che la proporzione tra candidati giovani e meno giovani della mia compagine, mi dà la garanzia di volere per Luino una svolta fatta di vere novità».

Quali sono le priorità della città?

«Innanzitutto il rapporto con le persone, il coinvolgimento nella cosa pubblica di coloro che sono il vero motore della città: associazioni no-profit e volontariato, commercianti e operatori dei diversi settori produttivi.
Prioritario è il sostegno a chi vive in difficoltà e alla tutela ambientale del nostro territorio con in piano di cura e monitoraggio ambientale assai articolato».

Indichi le prime tre decisioni che prenderà una volta eletto sindaco

«La non attribuzione della poltrona di presidente del consiglio comunale, non richiesta per legge, o la possibilità di offrirla alla minoranza, quale garanzia democratica, con la rinuncia al compenso previsto.
L’istituzione del sostegno economico per i cittadini in difficoltà, mirato a raggiungere un “reddito di residenza”.
Le commissioni di lavoro con tutti i cittadini e le realtà attive nella nostra città; a quelle tipiche aggiungeremo quelle per le frazioni cui sarà delegato un singolo consigliere a cui i cittadini potranno fare riferimento per le esigenze locali».

Come vede la città fra cinque anni?

«Come il fiore all’occhiello dell’Alto Verbano Orientale, con i centri storici e le frazioni rilanciati e non abbandonati; con la risorsa data dal Lago Maggiore sfruttata in tutte le sue potenzialità: con la realizzazione di un imbarco per auto, la pulizia e il controllo delle spiagge e l’incentivo di un turismo sportivo lacuale, con un vero rilancio turistico».

Che opinione ha della campagna elettorale?

«Per quanto ci riguarda ottima, abbiamo constatato un ampio interessamento alle nostre proposte da parte della cittadinanza, il rapporto personale con gli altri candidati è stato sempre corretto e rispettoso. Negative, invece, alcune esternazioni tra gli altri concorrenti, in particolare online, che hanno incrinato il clima di un confronto sereno, quando si supera un certo livello di attacco personale si perde la credibilità della persona».

Un suo motto, una frase per convincere gli elettori:

«Lascio al parola a Platone: “Non è il vivere da tenersi in massimo conto, ma il vivere bene … e il vivere bene è lo stesso che vivere con virtù e con giustizia”».

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

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Pubblicato il 24 Maggio 2015
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