Digital manufacturing: opportunità per il rinascimento digitale delle imprese

Venerdì 8 maggio, nella sede de Il Sole 24 Ore, Confartigianato Varese e PwC presentano uno studio su come le nuove tecnologie stanno cambiando il modo di lavorare e di pensare il lavoro anche nelle piccole e medie aziende lombarde

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Anche le piccole imprese, quelle attente all’innovazione, usano stampanti e scanner 3D. Altre sono ancora poco sensibili al tema, ma sono pronte ad investimenti anche impegnativi perché sanno che le tecnologie di ieri non possono competere con quelle di oggi. Il tema, più che mai attuale, sarà trattato da Confartigianato Varese venerdì 8 maggio, alle ore 10.00 nella sede de Il Sole 24 Ore, in via Monterosa 91 a Milano, in occasione della presentazione dello studio commissionato dall’Associazione varesina a PwC sul digital manufacturing.

Perché il Digital Manufacturing è così importante per le imprese? «Le tecnologie digitali, che Confartigianato Varese sta facendo conoscere alle imprese attraverso il Faberlab di Tradate (diffusione delle attrezzature a basso costo, software open-source, scambio di risorse on-line) sono ormai a disposizione delle aziende a costi ridotti e stanno rivoluzionando le tradizionali attività produttive generando innovazione in differenti ambiti e in tempi rapidissimi», dice il direttore generale di Confartigianato Varese, Mauro Colombo.

Le nuove tecnologie permettono di realizzare prodotti con nuove funzionalità offrendo agli imprenditori (anche quelli delle piccole imprese) di proporre prodotti e servizi nuovi maggiormente personalizzati sulle specifiche esigenze del cliente. «Da qui l’importanza per tutte le aziende – prosegue il direttore dell’Associazione varesina – di confrontarsi velocemente con queste innovazioni, comprenderne le modalità di utilizzo e adottarle nei processi produttivi. Chi non lo farà si troverà in poco tempo impreparato e, in poco tempo, incapace di soddisfare le esigenze dei propri clienti e di tutto il mondo industriale che ne richiederà l’utilizzo a tutti i loro fornitor».

Si parlerà di questo in “Digital Manufacturing: opportunità per il rinascimento digitale dell’impresa”, la tavola rotonda che l’8 maggio vedrà il coinvolgimento di realtà diverse ma accomunate dal fatto di condividere l’urgenza di un cambiamento epocale nel modo di fare impresa. Un cambiamento che traghetta le aziende in un futuro più competitivo con quel digital manifacturing che, nel settore manifatturiero, sta già cambiando il contesto economico, politico e sociale.

E’ per questo che a Il Sole 24 Ore si confronteranno – con il moderatore Enrico Pagliarini di Radio 24 – la Regione Lombardia (assessore Mario Melazzini), il Comune di Milano (assessore Cristina Tajani), Confartigianato Imprese Varese (il direttore generale Mauro Colombo), PwC (Massimo Pellegrino), Fablab WeMake (Costantino Bongiorno), General Electric Italia e Israele (il presidente e amministratore delegato Sandro De Poli) e il Politecnico di Milano (l’architetto, docente e ricercatore Marco Muscogiuri).

Stiamo veramente assistendo a una rivoluzione? Una risposta la dà lo studio commissionato da Confartigianato Varese a Pwc: «Con il Digital Manufacturing la produzione si avvicina all’utilizzatore finale del prodotto e le figure del produttore e del consumatore non sono più così diversificate come accadeva fino a qualche anno fa». Le nuove tecnologie portano ad un più stretto contatto tra progettazione, prototipazione e produzione: tutto questo coinvolgerà sempre più le piccole e medie imprese con lo sviluppo anche di nuove forme di artigianato digitale e al ruolo di connettori che giocheranno i Fablab e il movimento dei Makers.

Trattandosi di un fenomeno globale, il digital manufacturing non si può evitare né rallentare, quanto piuttosto sfruttare e accelerare. Il territorio lombardo è allineato perché “rappresenta in termini di Pil più di un quinto del Paese e la manifattura costituisce il settore industriale maggiormente sviluppato”. Un territorio, quello lombardo, pronto a sfruttare quei cambiamenti tecnologici che sono stati recepiti da subito anche dai Fablab (la Lombardia è la regione in cui ce ne sono di più), dalle università e naturalmente dalle imprese.

Con il digital manufacturing cambiano però anche le materie prime usate, i sistemi e i luoghi di produzione e assemblaggio, i modi di trasporto dei componenti (le informazioni viaggiano in rete), si riducono le scorte in magazzino e la logistica deve essere riorganizzata: in poche parole sin rende necessaria una nuova supply chain. E’ il mondo che cambia!

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 06 Maggio 2015
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