Il turismo della provincia con le ali prende il volo sui pedali

Sono otto le strutture del Lago Maggiore Bike Hotels, un “club di prodotto” che l’anno scorso ha ospitato 2.000 turisti. “Settore che cresce del 10% l’anno”

Varie

Aria, acqua, verde e sole: sono gli elementi che caratterizzano da sempre gli amanti della provincia di Varese e di un turismo che qui è sempre esistito, ma non è mai decollato.

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Forse per far volare alto questo territorio potrebbero bastare due ruote: se ne è parlato oggi nel corso di una presentazione a Borgo di Mustonate.

Perché qui? Perché nelle “Foresterie” di questo pezzo di dolci Prealpi che degrada fra il lago e il monte è nato un progetto di albergo diffuso (il primo in provincia di Varese e il terzo in tutta la Lombardia) entrato a far parte del circuito “Lago Maggiore Bike Hotels”. Gruppo, associazione, meglio dire “Club di prodotto” di strutture attrezzate per il turismo sulle due ruote, con tempi, luoghi e addirittura officine ciclistiche appositamente pensati per accompagnare il turista in solitaria alla ricerca di se stesso o la famiglia coi piccoli per un weekend o ancora il gruppo di amici che gira il mondo così, con un pizzico d’avventura e un po’ di chilometri nelle gambe. Il progetto vede il sostegno di Regione Lombardia e Camera di Commercio di Varese.

Le potenzialità, per il Varesotto, di questa passione che cresce del 10 per cento l’anno, stanno nei numeri, da spavento: li ha snocciolati Fabio Lamera, di Lago Maggiore Bike Hotels che – studio dell’università di Bologna alla mano – parla di un «giro d’affari in Italia di 3,2 miliardi di euro l’anno per un indotto di 44 miliardi di euro» che stanno dietro a questa disciplina.

Già 8 sono le strutture del Varesotto che aderiscono a questo disegno, con un centinaio di camere, che assicurano ai turisti a pedali confort e cura dei servizi.
In che modo si diventa Hotel dei bikers senza motore? Per esempio, come avvenuto per Mustonate, trasformando un locale adibito a selleria in officina ciclistica: non ci sono finimenti e cuoio, ma catene, sellini e strumenti per riparare le bici, lavarle, e metterle in deposito quando i proprietari si fermano per dormire o godersi il paesaggio.

Oppure plasmando una serie di servizi appositamente sulle esigenze – e i tempi – di chi si muove in sella: puoi rimanere bloccato dal temporale, o portare qualche minuto di ritardo perché hai bucato, come avvenuto per Lorenzo Franzetti che insieme alla moglie Alessandra Doridoni (lei era puntuale) gestisce a Ispra la LibEreria, che insieme alla Bottega del Romeo costituisce un polo che da tempo è divenuto tappa obbligata per gli amanti di questa disciplina: offrono consulenza tecnica, turistica e promuovono il territorio.

Alla presentazione è intervenuto anche il patron del borgo di Mustonate, Francesco Aletti Montano. «Offriamo 10 nuove suites nell’ottica e nel rispetto del concetto di albergo diffuso: locali distanti 400 metri uno dall’altro, tantissimo verde, contiguità col Parco Campo dei fiori, vicinanza alle principali vie di comunicazione che in pochi minuti ti portano in riva al lago. L’obiettivo è quello di farsi conoscere, collaborare con altre strutture presenti sul territorio che credono in questo progetto dedicato al ciclismo turistico, investire sui sapori locali».

Di lavoro sul territorio ancora ce n’è molto da fare come ha ricordato Giuseppe Ferrari della Fiab (Federazione italiana amici della bicicletta): «Per esempio completare il collegamento ciclabile fra Varese città e il suo lago», ma ai turisti in bici la provincia piace: nel giro di un anno si sono contate 2.000 presenze; turisti che si sono goduti le Prealpi varesine in bicicletta. Un numero che è un decimo di quanti hanno visitato l’Emilia Romagna, ma lì è un’altra storia, e non è solo una questione di pianure e discese.

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

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Pubblicato il 10 Maggio 2015
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