La Elleborina Bianca

Teresio Colombo, lettore di VareseNews, ci porta alla scoperta della natura della nostra provincia

La Elleborina Bianca

Giovedì 7 decido di fare un giro  a villa Cagnola perché  ho viste le prime orchidee  alla Rasa e, di conseguenza , devono essercene anche qui, infatti ho appena iniziata la salita che intravvedo una decina di elleborine bianche (Cephalanthera longifolia), abbastanza comune in tutto il parco che, purtroppo, difficilmente si vede con i fiori ben aperti ma questo anno è particolarmente favorevole poco più avanti quando la parete si fa più impervia e la roccia ci appare senza humus si vede un cespuglio di Cespica karvinskiana (Erigeron karvinkianus) una asteracea molto diffusa anche sui muri a secco, vicino un comunissimo Asplenio tricomane (Asplenium trichomanes) anche questa felce comunissima cresce in ambienti del tutto simili a quelli della cespica anche se più umidi.

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Sono al bivio che porta al monumento, mia moglie prosegue per la strada e mi chiama per la vegetazione particolare, cerco di raggiungerla quando noto un dignitoso esemplare di Sigillo di Salomone maggiore (Polygonatum multiflorum) con i fiori  a 2 o 3 per ciasun peduncolo fiorale, il nome volgare è derivato dallla forma della radice, raggiungo la moglie che mi mostra una elleborina bianca per me e per autori con maggiore esperienza del tutto eccezionali: nelle vicinanze mi attrae una piantina d’Erba limona (Mellittis melissophyllum) la corolla di questa lamiacea si presenta macchiata di rosa, è un puro caso potrebbe essere completamente bianca o violacea, è stata utilizzata come digestivo il nome deriva dall’essere molto apprezzata dalle api per  la produzione del miele; anche un Lilioasfogelo maggiore (Anthericum liliago)  mostra il suo primo fiore ed una Ginestra dei carbonai (Cytisu scoparius) che si mostra completamente fiorita a questo punto vado più su per fotografare la fioritura dell’Orniello (Fraxinus ornus) di cui se ne è parlato in una puntata precedente: prima di terminare questa noto un gruppo di vedovelle celesti (Globularia cordifolia) che danno una idea migliore di quella avuta in precedenza.

Sabato 9 tento il sentiero che va dalla Rasa al Sacromonte e subito incontro l’Aquilegia scura (Aquilegia atrata) ranuncolacea tipica di tutto il campo dei fiori , salgo un poco e ritrovo un arbusto, che ho già fotografato, ma questa volta invece di riprendere l’arbusti cerco di riprendere i fiori del Caprifoglio peloso (Lonicera xylosteum) arbusto diffuso nel parco e noto per le proprietà diuretiche, anche la falsa ortica mora (Lamium galeobdolon) l’avevo ripresa ma colgo l’occasione per fotografare la sola infiorescenza, prima di arrivarer al pnto di partenza vedo una serie di mughetti che non riesco anon foografare.

Il giorno 10 si decide di arrivare sulla cima del Legnone perché ho avuto l’indicazione sicura della fioritura delle peonie, decidiamo di alire usando tutte le scorciatoie possibili, mi viene suggerita l’inopportunità di soste per le foto fin a quando, poco sopra al monumento alla vittoria si nota una piantina di asparago selvatico (Asparagus tenuifolius) ormai in fiore faccio la foto e poi raggiungo gli altri che hanno tirato diritti fino al bivio per il belvedere, dove il campo ha sbarrato il passaggio e la considerazione che lo sbarramento è funzionale a scoraggiare il raggiungimento del belvedere da tempo in situazione pericolante e non per vietare le foto lungo il sentiero, il ragionamento viene concluso con la frase allora vai quando non ci siamo noi. Siamo al prato dietro la torretta e subito scorgo la Vedovella dei prati (Globularia punctata) simili alle vedovelle celesti ma annuali non perenni con foflie cordate ma dipiù ampie dimensioni, le foglie del caule sono numerose, sessili e caduche abbastanza presto, anche la Biscutella maggiore (Biscutella cichorifolia) si mostra in piene luce pianta un tempo ricercata nei pascoli attualmente sta diminuendo la sua presenza.

Vado solo avanti un pezzo in piano mi accorgo che le forze non sono sufficienti a raggiungere le peonie faccio la foto al Biancospino comune (Crategus monogyna) e annuncio che sono diponibile a scendere desidero ancora qualche secondo per immortalare il verde fra Varese e l’alto lago Naggiore.

Teresio Colombo

Pubblicato il 18 Maggio 2015
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