Ecco come la Lega si “riprenderà” Varese

La segreteria del carroccio è convinta: il partito ha consensi e avrà di nuovo il sindaco del capoluogo. Il carroccio potrebbe anche andare da solo, con una lista civica e un centrodestra post berlusconiano

marco pinti

(nella foto, il segretario cittadino di Varese della Lega Nord, Marco Pinti)

La Lega sta bene in salute: i consensi ci sono, e anche i nomi per un candidato sindaco ci sarebbero. Il candidato tocca a noi”. Lo ha detto e lo ribadisce, Marco Pinti, il segretario cittadino del carroccio.

L’era leghista, attenzione, non è finita, e chi pensa che il carroccio e il centrodestra vogliano gettare la spugna, per la conquista di Varese, si sbaglia di grosso. Scrivi Pinti ma leggi anche Salvini, perchè il giovane segretario cittadino è di casa in via Bellerio, dove rappresenta il più fedele colonnello salviniano del Varesotto.

Balcanizzazione
Il carroccio è talmente convinto di poter fare da solo che non è esclusa, in caso di crollo berlusconiano alle regionali, anche la soluzione di un candidato leghista solitario. Lo schema sarebbe questo: un nome appoggiato non da Forza Italia, ma da una lista civica e da una nuova compagine di centrodestra svincolata dai vertici nazionali, per sopperire  uno scenario di balcanizzazione del mondo post-berlusconiano (che già si sta notando nelle elezioni comunali dei comuni del Varesotto). Quest’ultima  sarebbe composta da esponenti noti della società civile varesina, ripetendo lo schema della Lista Maroni che portò alla vittoria alle elezioni regionali dell’attuale presidente della Regione.

Opere in città
Un’altra spinta
 importante arriverà dall’attuale sindaco Fontana. Ci sarà una forte accelerazione da parte dell’attuale amministrazione comunale. In autunno probabilmente partirà una grande campagna di opere pubbliche, che il sindaco Fontana intende finanziare con il bottino che deriva da A2a. Ad esempio tra poco il comune andrà a riscuotere delle risorse con la vendita di azioni Aspem ad A2a, già decisa e attuata dal consiglio comunale. (La vendita era stata contestata da Luca Conte del Pd, e una serie di altre misure di bilancio, come i mutui, sono già state definite da campagna elettorale dal Pd. E’ il gioco delle parti).

Le elezioni amministrative e regionali
Fontana ha ribattuto che è colpa di Renzi
che ha tagliato ancora le risorse. Il sindaco ha bisogno che nel 2016 si cominci a vedere qualcosa della nuova piazza Repubblica, il progetto più rilevante. Una volta che avrà consegnato alla città una serie di opere e di asfaltature ben avviate, toccherà ai partiti fare il resto. E qui viene il bello. Lo snodo principale sono le elezioni regionali e amministrative di domenica prossima. Se Forza Italia dovesse arretrare e la Lega tenere, sarà giocoforza più facile per i lumbard chiedere ancora il sindaco di Varese.

Milano
In ordine di tempo il primo snodo riguarda la metropoli. Nella logica delle segreterie tutto parte da Milano. Chi vince le amministrative e regionali, tra Lega e Forza Italia, potrebbe avere il candidato a Palazzo Marino, e non è escluso che ci provi lo stesso Salvini. A cascata, si faranno i giochi per le altre amministrazioni. A Varese, Forza Italia in questo momento non ha nomi forti da spendere, mentre la Lega Nord può contare su una terna di parlamentari: Giancarlo Giorgetti, Dario Galli (un ex parlamentare) e Stefano Candiani. Forza Italia avrebbe il consigliere regionale Luca Marsico come esponente più alto in grado,  il presidente del consiglio comunale Roberto Puricelli, il vicesindaco dell’Udc (ma nel gruppo consiliare con Forza Italia) Mauro Morello, che tuttavia non è gradito alla base leghista per la sua appartenenza democristiana. Troppo presto invece fare previsioni per un “papa straniero”, cioè un nome estraneo alle segreterie.

Roberto Rotondo
roberto.rotondo@varesenews.it
Pubblicato il 27 Maggio 2015
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