La scelta di Farioli: “Andrò all’iniziativa di Reguzzoni”

E’ un fiume in piena il sindaco di Busto Arsizio Gigi Farioli nell’ormai consueto appuntamento di fine mese per un caffè con la stampa. Sotto il tendone dell’Expo Hub in piazza San Givoanni parla delle battaglie che ha portato avanti in questi mesi sia come amministratore che come politico, ormai lanciato verso un orizzonte che va oltre l’ultimo anno da primo cittadino.

«Il 2 giugno sarò a Milano all’incontro organizzato da Marco Reguzzoni, con i cosiddetti “repubblicani” – racconta il primo cittadino – sarò lì da membro di Forza Italia per dire che questo Paese ha bisogno di una forza di centrodestra che non si ponga contro Berlusconi e che sappia raccogliere la domanda politica degli astensionisti, degli arrabbiati e dei delusi. Ci sarò perchè un vero patriota ha il dovere di costruire un alternativa a Renzi che, in questo momento, non ha nessuno che possa contrapporsi a lui».

Così Farioli annuncia che sarà tra i relatori del nuovo soggetto politico al quale, lo stesso Berlusconi, sta guardando con curiosità ed interesse: «E’ a quella che una volta si chiamava la maggioranza silenziosa che dobbiamo rivolgerci – prosegue – ma non possiamo farlo con gli esponenti politici che stanno a Roma a difendere una posizione, un privilegio, un vitalizio. Servono persone che hanno le mani libere e la testa liberale perchè si possa riagguantare lo spirito del ’94, quando nacque Forza Italia rispondendo a quella stessa domanda inespressa che c’è oggi».

I temi che Farioli intende portare nel nuovo soggetto li sta elencando in questi mesi, ogni volta che può: «La tutela del Made in nel manifatturiero, una politica che la smetta di scaricare sulle amministrazioni locali il peso degli errori fatti altrove, lo sviluppo del concetto di impresa culturale che superi le fondazioni e i campanilismi partendo dalla provincia di Varese (Maga, Baff, Amici di Piero Chiara), il concetto di rete tra imprese, amministrazioni e associazioni per creare partnership solidali e capaci di dare risposte alla mancanza di lavoro».