L’assessore: “La fornace della Rasa non verrà abbattuta”

In una nota piccata il numero uno all'urbanistica Binelli puntualizza sul futuro dei fabbricati visibili a bordo strada nella frazione varesina

Varie

Dopo l’ultima riunione in Commissione Urbanistica a Varese e le polemiche seguite all’ipotesi di abbattimento della vecchia fornace della Rasa, pubblichiamo la nota dal titolo “Fornace della Riana in La Rasa di Varese” firmata dall’assessore all’Urbanistica Fabio Binelli.

Ancora una volta, il consigliere del Partito Democratico Andrea Civati si distingue per utilizzare la “disinformacija” per la propria propaganda politica, divulgando notizie false sulle decisioni assunte in materia urbanistica.
La nuova bufala di Civati si riferisce alla presunta demolizione della Fornace della Riana a La Rasa che, secondo le sue affermazioni, sarebbe stata votata dalla commissione urbanistica.

Evidentemente il sig. Civati era un po’ distratto durante la seduta di commissione, perché la valutazione dell’edificio della Fornace della Riana non era tra i punti all’ordine del giorno.

La commissione urbanistica ha invece discusso l’osservazione di una cittadina, proprietaria di un fabbricato nelle vicinanze della Fornace, probabilmente in passato l’abitazione del custode o dei lavoratori dell’opificio: poiché il Piano di Governo del Territorio prevede per questo edificio limitazioni di intervento in quanto costruito prima del 1934, la richiedente chiedeva di poterle rimuovere, per poter procedere ad interventi di ristrutturazione o sostituzione edilizia.

Il fabbricato, privo di particolari elementi di pregio, insiste sulla strada provinciale per Brinzio ed è già parzialmente crollato, privo del tetto, con muri pericolanti. Le foto allegate all’osservazione sono eloquenti.
Dopo un’attenta valutazione, la commissione urbanistica ha condiviso l’opinione dell’Assessorato all’Urbanistica e della Consulta per la Qualità Urbana, per i quali l’edificio è compromesso sotto il profilo materiale e imporre l’obbligo di restauro dell’edificio risulta velleitario.

Per l’Assessorato all’Urbanistica, si è anche considerato che costringere la proprietaria al costosissimo salvataggio di un edificio accessorio avrebbe compromesso qualsiasi speranza di far recuperare l’edificio principale, quello della Fornace, anch’esso pericolante e bisognoso di molte risorse economiche per la sua conservazione.

La demolizione della Fornace della Riana dunque non l’ha richiesta nessuno, neppure la proprietaria, ma se anche tale richiesta fosse stata formulata non avrebbe potuto essere accolta
Se infatti il consigliere PD Civati conoscesse un po’ meglio il PGT, saprebbe che l’articolo 22 del Piano delle Regole del PGT, approvato dalla maggioranza, ha istituito un elenco di manufatti a valenza culturale, storico, architettonica e paesaggistica che non si possono assolutamente demolire e, se si degnasse di leggerlo, troverebbe la Fornace della Riana al numero 56 di tale elenco, insieme ad altri 66 piccoli pezzi di storia varesina che, in silenzio, senza clamori, l’assessorato all’Urbanistica del Comune di Varese ha messo sotto tutela.

Distinti saluti

Fabio Binelli
Assessore alla Pianificazione Territoriale
del Comune di Varese

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 10 Maggio 2015
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