L’uomo che minaccia di morte l’assessore è libero

Non si poteva tenerlo in cella. Scarcerato l'uomo che ha detto di volerlo uccidere. Il sindaco chiede aiuto alle istituzioni

Carabinieri

I reati che ha commesso non prevedono l’arresto. E’ stato dunque scarcerato, in punta di diritto, Angelo Villani, 51 anni, un disoccupato di Lavena Ponte Tresa che l’altro ieri, per la seconda volta, si è avvicinato all’assessore ai servizi sociali Nicola Fierravanti, e l’ha minacciato di morte. Non si poteva fare altrimenti, ma ora c’è un problema.

L’arresto
I carabinieri l’hanno arrestato contestandogli, da par loro, non solo il reato di minaccia grave, ma anche la violazione di una misura che gli era stata imposta dal giudice, dopo che il 15 aprile se l’era già presa con l’assessore: il divieto di avvicinamento.

La prima condanna
Ad aprile, l’uomo si era infatti presentato davanti a casa di Fierravanti, e aveva preteso di parlare con lui, affermando che non si sarebbe mosso da qual punto se non avesse avuto un alloggio comunale. I carabinieri lo aveva arrestato e una settimana fa è stato condannato a 5 mesi di carcere. Ma c’è la condizionale, dunque è ancora a piede libero. Quel giorno – dopo che aveva dato in escandescenza e aveva minacciato di morte l’assessore – gli avevano trovato in tasca ben tre coltelli a serramanico. Due giorni fa non era armato, ma per Fierravanti ormai è un incubo.

Il pericolo che corre l’assessore
In aula Villani ha chiaramente detto che l’assessore è la sua ossessione, e che solo a vederlo «gli viene il mal di pancia». La vittima teme per sé e non solo: «Sono preoccupato per la mia famiglia» ha riferito. Villani è una vecchia conoscenza dei servizi sociali. L’assessore ci ha parlato più volte. Aveva un alloggio che tuttavia il comune ha poi dovuto assegnare a dei minori. Gli era stato prospettato un percorso lavorativo in cooperativa, ma sembra che non l’abbia rispettato. Il sindaco di Lavena Ponte Tresa Pietro Roncoroni chiede che qualcuno si attivi per tutelare gli amministratori.

Roberto Rotondo
roberto.rotondo@varesenews.it
Pubblicato il 06 Maggio 2015
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Commenti

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  1. Avatar
    Scritto da tony

    Caro assessore, comprendo bene il suo stato d’animo e le sono vicino, purtroppo siamo indifesi da questi schifosi disgraziati, il consiglio che posso darle è di girare armato, tenga perlomeno un coltello a sarramanico con sè.

  2. Avatar
    Scritto da Fe

    Coltello a serramanico? Ma scherziamo? Sono vietati!! Verrebbe processato rischiando una pena da diciotto mesi a tre anni di carcere. Come difendersi? Serramenti blindati, allarmi anti intrusione e prudenza prima di tutto. Poi chieda al prefetto il porto d’armi, che, visto ciò che è successo ha tutto il diritto di ottenere in tempi brevi. Si compri ed impari ad usare, una pistola automatica cal 45 da portare con sè e da tenere sul comodino di notte e la usi solo per legittima difesa, ovvero un attimo prima di essere colpito dall’arma dell’aggressore.

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