“Mai più devastazioni”. Riformisti e cattolici popolari presentano una proposta

Massimo Cappellano e Salvatore Russo chiedono che il Consiglio Comunale si pronunci per chiedere norme più restrittive per impedire devastazioni durante i cortei

No Expo a Milano

Divieto di coprirsi il volto previsto in modo più fermo,flagranza differita, “daspo” per chi ha precedenti di scontri di piazza. Insomma: un giro di vite contro la violenza durante le manifestazioni. A proporlo sono i due consiglieri di Samarate Massimo Cappellano e Salvatore Russo (ex Forza Italia, ora nella lista “Riformisti e cattolici popolari), che propongono una mozione in consiglio comunale.

«La volontà dei Riformisti e Cattolici popolari é quella di far esprimere una valutazione al Consiglio Comunale circa i fatti di Milano ma soprattutto di essere compartecipi, come ente locale, nella produzione legislativa tramite i Parlamentari eletti in Provincia di Varese» spiegano i promotori. «Noi riteniamo che la libertà di manifestare debba essere pienamente tutelata in pari modo il diritto alla proprietà privata e ai beni necessari per la produzione e per le attività economiche. Per i Cattolici Popolari e Riformisti il compito della politica locale é anche di essere attivi partecipi ai temi che attraversano la società civile».

Nello specifico, si parla di “rafforzamento del divieto manifestare a viso coperto”,  dell’inserimento, nel codice penale e in quello di procedura penale, “di  norme di fermo in flagranza differita di reato” (già previsto per gli ultras del mondo del calcio), di introdurre la possibilità di “ordinanze giudiziarie che vietino la presenza di persone che sono già state qualificate come soggetti violenti durante le manifestazioni nelle città in cui sono  promosse e organizzate manifestazioni di natura  socio- politica”, di introdurre nel codice penale e in quello di procedura penale di norme che aggravino la posizione di coloro che “in trasferta da distanze elevate” (sic) raggiungono i luoghi delle manifestazioni per poi comportarsi in modo violento, compiendo atti di distruzione di beni privati o pubblici.

 

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 06 Maggio 2015
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