Maroni: “Lavoriamo per migliorare l’ostilità del Canton Ticino”

Per il Governatore della Lombardia "bisogna lavorare per migliorare i rapporti che attualmente sono un po' tesi sui frontalieri e sul trattamento fiscale"

Canton Ticino generiche

«Bisogna lavorare per migliorare i rapporti tra la Lombardia e il Canton Ticino che attualmente sono un po’ tesi sui frontalieri e sul trattamento fiscale e di questo sono un po’ preoccupato». A dirlo è il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, intervenendo venerdì pomeriggio a Chiavenna (Sondrio), al convegno, organizzato da Cisl delle Alpi Sondrio, ‘Insieme più forti: dialogo sociale e contrattazione bilaterale Italia-Svizzera’.

REVISIONE ACCORDO FRONTALIERI – «Nello scorso mese di febbraio  -ha ricordato il governatore- si è avviato il confronto per la revisione dell’accordo sui frontalieri del 1974 tra l’Italia e la Svizzera e questa revisione prevede che i ristorni dei frontalieri dal Canton Ticino all’Italia non ci saranno più, pertanto non ci saranno più i ristorni per i circa 360 Comuni di confine a cui rischia di mancare un introito importante». Solo in Lombardia sono 60.000 i lavoratori

frontalieri che ogni giorno vanno a lavorare nel Canton Ticino e per questo «il Governo italiano si è impegnato a pagare questi ristorni prendendo dal fondo delle imposte pagate dai frontalieri ma questo nell’accordo non c’è scritto, è un impegno che mi è stato comunicato dal ministro dell’Economia e delle Finanze, della cui parola mi fido, per cui spero che l’impegno venga mantenuto». Maroni ha dunque ricordato che «come Regione Lombardia stiamo trattando con il Canton Ticino ma non abbiamo strumenti per intervenire sulla revisione dell’accordo sui frontalieri».

ATTEGGIAMENTO OSTILE – «Attualmente il Canton Ticino  -ha continuato Maroni- ha un atteggiamento molto ostile verso i frontalieri, sta ponendo ostacoli alla circolazione delle vetture dei frontalieri, lamentandosi dell’incremento dei flussi veicolari, oppure si è inventato la richiesta del certificato dei carichi pendenti da esibire per lavorare, richiesta fatta solo ai lavoratori italiani, un ostacolo in più che francamente non ha ragione di essere». Per il presidente della Lombardia «questo è un atteggiamento ostile che non giova a nessuno e confido nella saggezza delle autorità ticinesi» e quindi confida che «anche la Macroregione alpina, una realtà che ormai sta per arrivare in cui ci saranno sia la Lombardia che il Canton Ticino, ci consenta di fare sistema e collaborare

meglio».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 22 Maggio 2015
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  1. Avatar
    Scritto da Guido

    Questi Ticinesi cosi’ ostili con gli stranieri… Ha ragione Maroni, i Ticinesi dovrebbero essere accoglienti come lo sono i Leghisti!!!

  2. simo
    Scritto da simo

    Il signor Maroni si interessa solo adesso dei frontalieri, solo perche viene toccato nel profondo, nel portafoglio.
    Per quanto concerne il certificato penale, fino a qualche tempo era obbligo firmare una autocertificazione che non si avevano carichi pendenti sia in Svizzera che nel paese d’origine.
    A proposito dove sono finiti i fondi destinati alla disoccupazione dei frontalieri?

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