Maynor stellare, Rautins si scuote

RAUTINS 7 – Ritrova la via del canestro fin dai primi minuti, quando è protagonista con Jefferson del poderoso scatto iniziale della Openjobmetis. Poi lascia a Maynor il ruolo di star della partita, ma garantisce una presenza continua nell’economia della squadra.

LETHO 6 – Maynor è talmente forte che questa volta può accontentarsi di restare in panchina per 8′, nei quali il finlandese si rende utile con un paio di canestri che tengono definitivamente lontano i padroni di casa.

MAYNOR 8,5 – A Pistoia pensavano di aver visto (e battuto) la NBA dopo il passaggio di Metta World Peace, ma dopo la prestazione del play hanno dovuto rifare la tara sull’argomento. Cinque assist nel primo periodo, 19 punti (!) con 4 triple a segno nel secondo. E due altre bombe in un amen dopo l’intervallo: prestazione irreale di uno che vorrebbe tornare dall’altra parte dell’Atlantico e non è detto che non ci riesca. Ubi Maynor, minor cessat.

CASELLA 6 – Esplode una tripla appena chiamato in causa, dando così sicurezza ai compagni uscendo dalla panchina.

JEFFERSON 8 – Con un grande play accanto, un pivot sveglio sa trasformarsi in un martello per la difesa avversaria. Ma sarebbe ingiusto limitare la prova di Johndre equiparandola a quella di uno schiacciatore di volley: 14 rimbalzi sono il bottino che il pivot si porta a casa dalle battaglie d’area, completando così la propria prestazione.

DIAWARA 7 – Bentornato Kuba: Caja lo fa entrare un po’ tardi sul parquet ma poi gli lascia un buon numero di minuti e viene ripagato dalla ritrovata vena dall’arco del francese, uno a cui mancava terribilmente il fare canestro. Alla fine sono 13 con 8 rimbalzi.

OKOYE 5 – Forse l’unico che gira a vuoto dopo i fasti delle partite recenti. In una gara in cui Varese mette molta tattica in difesa, finisce per sparire presto dai radar. Un solo canestro e qualche rimbalzo d’ordinanza in 26′ un po’ vuoti.

CALLAHAN 6,5 – Nella serata in cui Jefferson riprende le luci dei riflettori tra i lunghi, il passaportato biancorosso si ritaglia ugualmente uno spazio fatto di grande utilità. Mette i canestri che interrompono la serie di triple pistoiesi nell’ultimo tratto di gara.

KANGUR 5,5 – In attacco continua a farsi vedere pochissimo, prediligendo la circolazione di palla alla conclusione e nemmeno con troppa precisione (5 perse). Roba da voto basso, senonché salta fuori il dato del plus/minus in cui il capitano vanta un clamoroso +26: segno che ogni volta in cui scende in campo la squadra blinda la retroguardia e gira bene davanti.