Univa: la ripresa c’è

Secondo l'indagine congiunturale dell'Ufficio Studi dell'Unione degli Industriali si consolidano i primi segnali di ripresa

All'interno della fabbrica Sessa Klein a Castronno (inserita in galleria)

Il 2015 si è aperto sulla scia del miglioramento congiunturale e del sentiment generale di ottimismo che aveva caratterizzato la chiusura del 2014. Nonostante sia ancora troppo presto per parlare di vera e propria uscita dalla crisi, considerando la lunga durata della fase recessiva e i bassi livelli produttivi toccati negli scorsi mesi, l’indagine congiunturale sul primo trimestre 2015 svolta dall’Ufficio Studi dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese registra, comunque, segnali di consolidamento.

Negli ultimi mesi si sono venuti a creare nello scenario internazionale alcuni fattori e variabili esogeni (tra cui la politica espansiva straordinaria messa in atto dalla Banca Centrale Europea, la svalutazione dell’euro, il calo del prezzo del petrolio) che stanno avendo o avranno – in base alla velocità e ai meccanismi di trasmissione – ricadute anche sull’economia locale. Le variabili riferite al mercato interno, invece, appaiono ancora deboli. A livello nazionale l’Istat ha recentemente previsto la chiusura della fase recessiva per il 2015, anche se la crescita attesa sarà ancora molto debole e trainata per il momento dalla domanda estera, mentre consumi e investimenti interni sono ancora fragili.

PRODUZIONE
Per il secondo trimestre consecutivo l’andamento della produzione delle imprese varesine intervistate registra un miglioramento congiunturale (trimestre su trimestre), trainato per larga parte da un recupero della domanda estera. Nel primo trimestre del 2015 il 61% degli intervistati ha segnalato un miglioramento dei livelli produttivi rispetto alla rilevazione precedente, il 22% non ha rilevato variazioni e il 17% ha dichiarato un peggioramento.

La crescita della produzione non è, però, generalizzata e vi sono ancora differenze tra settori e comparti: i miglioramenti sono concentrati soprattutto nel comparto metalmeccanico; segnali positivi e comunque di tenuta arrivano anche dalle imprese analizzate del settore gomma e materie plastiche; mentre registrano ancora qualche difficoltà gli intervistati dei settori tessile-abbigliamento e chimico farmaceutico.

Con riferimento alle previsioni per il secondo trimestre 2015 la maggior parte delle imprese mantiene un atteggiamento ancora cauto e conservativo, in attesa che questi primi segnali si consolidino e di verificare la tenuta delle variabili esogene che stanno influenzando positivamente la congiuntura (in primis il cambio euro/dollaro e il costo del petrolio). Il 78% delle imprese del campione prevede un mantenimento degli attuali livelli produttivi, contro il 21% che si attende un ulteriore incremento.
Il grado di utilizzo medio degli impianti per le imprese analizzate nel trimestre è cresciuto all’87% rispetto all’85% della rilevazione precedente.

ORDINI
La dinamica del portafoglio ordini riflette l’andamento della produzione ed è orientata positivamente, anche se non mancano ancora segnalazioni di difficoltà. Il 57% delle imprese del campione ha registrato, infatti, un incremento degli ordini, il 16% ha mantenuto il loro livello in linea con la scorsa rilevazione, a fronte del 27% che ha visto una riduzione.

MERCATO DEL LAVORO
Nel primo trimestre 2015 sono state complessivamente autorizzate 7.320.905 ore di cassa integrazione (ordinaria, straordinaria ed in deroga) nel comparto industriale, in riduzione del 27,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Nel comparto industriale la contrazione delle ore autorizzate si è registrata, anche se con diversa intensità, con riferimento a tutte e tre le tipologie di cassa integrazione: le ore autorizzate di cassa ordinaria nei primi tre mesi dell’anno sono state 3.212.496, in riduzione del 15,5% rispetto allo stesso periodo del 2014; quelle di straordinaria 4.088.265, in calo del 33,8%; quelle in deroga 20.144, in contrazione dell’83,9%. (Per maggiori dettagli leggi anche “Andamento Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria”).
MERCATI ESTERI
Gli ultimi dati provvisori disponibili sul commercio estero varesino fotografano l’intero 2014 e, dopo alcuni mesi di scarso dinamismo, mostrano un recupero delle esportazioni sul finale d’anno. Queste dinamiche hanno fatto sì che l’export a fine 2014 abbia complessivamente raggiunto 9.874 milioni di euro, posizionandosi sugli stessi livelli del 2013 (+0,1%). Le importazioni hanno, invece, raggiunto 5.896 milioni di euro, registrando una crescita del 5,8%. Il saldo commerciale è ancora positivo (+3.978 milioni di euro), ma in contrazione rispetto al 2013 (-7,3%).

Per quanto riguarda i mercati di riferimento, circa la metà delle esportazioni varesine (51,9%) è indirizzata verso l’Unione Europea, che si riconferma la principale area di riferimento con flussi in moderata crescita (+4,9%), grazie anche al basso profilo di rischio ad essa associato. All’interno di questa area i flussi verso i due principali paesi di riferimento per le imprese varesine, Germania (primo mercato di riferimento) e Francia (secondo), mostrano un profilo scarsamente dinamico (sostanziale stabilità verso il primo e leggera flessione, -2,1%, verso il secondo); hanno, invece, fatto registrare buoni risultati le esportazioni verso alcune altre economie mature storici partner commerciali (Regno Unito, Spagna e Paesi Bassi) e verso alcuni paesi dell’Est (Polonia, Romania e Repubblica Ceca). Moderatamente in crescita (+2,6%) anche l’export verso gli Stati Uniti. Tassi di crescita decisamente più sostenuti si sono registrati verso alcune aree in via di sviluppo: Africa (+16,9%), Asia Centrale (+26,7%) e il Medio Oriente (+67,5%).

In sofferenza, invece, le esportazioni verso i paesi europei non appartenenti all’UE (complessivamente -27%), con un netto calo, in particolare, dell’export varesino verso il mercato russo (-48,9%) che, dopo essere triplicato dal 2009 al 2013, mostra una battuta di arresto legata alle misure restrittive adottate nel corso del 2014 a fronte della crisi Ucraina. Sono in contrazione anche le esportazioni verso l’America Centro-Meridionale (-24,9%) e l’Asia Orientale (-12,7%).

PRINCIPALI SETTORI
Settore metalmeccanico – La congiuntura all’interno del settore segna per il secondo trimestre consecutivo un miglioramento. Pur partendo da una situazione ancora di bassi livelli produttivi dopo la lunga recessione, il 79% delle imprese intervistate ha segnalato un incremento nella produzione rispetto al trimestre precedente e il 19% una loro stabilizzazione. Le previsioni per il prossimo trimestre sono di un consolidamento della situazione attuale e la maggior parte delle imprese del campione (78%) si attende il mantenimento dei livelli produttivi, a fronte del 21% che prevede una crescita. Positiva anche la consistenza del portafoglio ordini all’interno del settore con il 74% delle imprese intervistate con ordini superiori rispetto al trimestre precedente, l’8% stabili e il 18% in contrazione.

Settore moda – La congiuntura all’interno del tessile-abbigliamento risente di alcune dinamiche stagionali tipiche del settore e continua ad avere un andamento altalenante, in cui si alternano fasi di crescita e contrazione dei livelli produttivi. Gli operatori del sistema segnalano che al momento, a causa anche della stagionalità del settore e delle collezioni, non si riscontrano ancora effetti positivi dovuti alla svalutazione dell’euro (i listini in molti casi verranno allineati a settembre), mentre si sta scontando una perdita di competitività sul lato dell’approvvigionamento dai mercati esteri. Sotto il profilo produttivo, dopo il miglioramento registrato nella scorsa rilevazione, nel primo trimestre del 2015 la maggior parte delle imprese intervistate (67%) ha dichiarato una contrazione nei livelli rispetto al trimestre precedente, a fronte del 22% che non ha registrato particolari variazioni e dell’11% che ha visto un innalzamento. Le previsioni per il prossimo trimestre, invece, sono orientate a un mantenimento dei livelli produttivi attuali come dichiarato dall’86% delle imprese intervistate. L’andamento del portafoglio ordini riflette il peggioramento congiunturale registrato nel trimestre: il 56% delle imprese del campione ha registrato ordini in flessione, il 40% in linea con il trimestre precedente e solo il 4% in crescita.

Settore chimico e farmaceutico- La congiuntura del settore, in miglioramento nel trimestre precedente, mostra un andamento diversificato nei primi mesi del 2015. Dal punto di vista produttivo gli imprenditori intervistati si dividono tra coloro che hanno registrato una crescita rispetto al trimestre scorso (38%) o un peggioramento (56%). Le previsioni per il prossimo trimestre sono di un miglioramento o consolidamento degli attuali livelli produttivi: il 42% delle imprese del campione si attende un mantenimento della situazione attuale, mentre il restante 58% un miglioramento.
La dinamica del portafoglio ordini continua ad avere un andamento polarizzato: il 32% delle imprese intervistate ha dichiarato un incremento degli ordinativi rispetto al trimestre precedente, a fronte del 68% che ha registrato una loro riduzione.

Settore gomma e materie plastiche – Il settore gomma e materie plastiche apre il 2015 con un miglioramento e consolidamento dei livelli produttivi: il 56% delle imprese del campione, infatti, ha dichiarato una produzione in crescita rispetto al trimestre precedente e il 44% stabile. Le aspettative per il prossimo trimestre sono di un mantenimento dei livelli attuali come dichiarato dalla quasi totalità delle imprese intervistate.
L’andamento del portafoglio ordini ricalca la dinamica produttiva: il 60% delle aziende intervistate ha dichiarato ordini in crescita e il 40% sugli stessi livelli del trimestre precedente.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 15 Maggio 2015
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