Wim Wenders resta a Varese e Villa Panza diventa più grande

Il regista tedesco ha donato alla Villa la sua opera Ground Zero ma le novità sono diverse. Dall'ampliamento delle sale espositive alle mostre future

“Bisogna osare, il cambiamento è una noia”. Quando Marco Magnifico parla della sua visione dell’arte lo fa con cognizione di causa. Vicedirettore esecutivo del Fai, questa mattina, martedì 5 maggio, ha presentato le novità che riguardano Villa Panza. “Bisogna osare bene” sottolinea Anna Bernardini, direttore della villa e della collezione. Con uno sguardo in equilibrio tra tradizioni e novità, hanno così raccontato le novità che si potranno trovare in villa nei prossimi mesi, senza lasciarsi scappare l’occasione di chiedere a Varese e alle istutuzioni più coinvolgimento e collaborazione.

LE OPERE DI WIM WENDERS
“Questo è il luogo dove sento più forte il legame tra l’Europa e l’America” ha spiegato Wim Wenders quando ha scelto di donare a Villa Panza la sua opera Ground Zero, l’istallazione fotografica di cinque atti che racconta la tragedia dell’11 settembre 2001. Le opere resteranno quindi negli spazi delle Scuderia, al piano terra di Villa Panza andando ad arricchire la sua collezione permanente. “E’ rimasto affascinato da questo luogo – ha spiegato Marco Maglifico -. La sacralità e la teatralità che regala alle opere”. “Ha capito il senso di questo allestimento quando è tornato in Villa dopo aver visitato il Sacro Monte. E’ rimasto impressionato dalla teatralità che collegava i due luoghi”.

VILLA PANZA E IL SACRO MONTE
Una visione, quella del regista tedesco, che non ha lasciato indifferenti i gestori di Villa Panza, sempre propensi a cercare un dialogo tra le sale della villa di Biumo e la città. “Vorremmo che tutti i visitatori di Villa Panza andassero anche al Sacro Monte e viceversa – spiega Marco Magnifico -. Sono moltissime le connessione tra i due luoghi, l’ideale sarebbe creare una rete che li unisca”. Oltre al valore artistico, sono diversi i temi che li legano: “Spiritualità, natura, paesaggio – continua Anna Bernardini –. Pensiamo di organizzare un convegno per capire e sottolineare i nessi artistici e culturali tra due luoghi così importanti”. Un’idea di sistema che permetta uno sviluppo culturale e che guardi nella stessa prospettiva. “Vorremmo trovare il modo per permettere ai visitatori, italiani e stranieri, che vengono in città di avere un’offerta più allargata”.

I NUOVI LAVORI IN VILLA
Intanto sono iniziati i lavori per creare nuovi spazi destinati alle mostre. Le vecchie rimesse delle carrozze della Villa, al piano terra, saranno trasformate in sale espositive. I lavori, del costo di 300 mila euro sono stati possibili grazie ad una donazione della fondazione no profit americana “Friends of Fai”. “Andiamo contro il testamento di conservazione lasciato dal Conte Panza – continua Magnifico – ma vogliamo far crescere e valorizzare sempre più la collezione”.
Spazi necessari anche perchè le altre sale al piano terra, continueranno ad ospitare, per tutto il 2015,  il Ganzfeld Sigh Unseen di James Turrell e Varese Scrim 2013 di Robert Irwin. Due opere sensazionali che hanno fatto parte della precedente mostra “Aisthesis”.

I NUMERI
Un lavoro continuo e di qualità quello di Villa Panza che viene premiato anche dal pubblico. Quest’anno la villa di Biumo ha visto 70 mila visitatori, 30 mila dei quali per la mostra di Wim Wenders. Un numero positivo che sottolinea la capacità del Fai di essere sempre più parte del territorio ma anche di richiamare il pubblico straniero. “Villa Panza offre iniziative che portano Varese alla ribalta in tutto il mondo. Dall’altra parte crediamo che sia importante che la città viva questo luogo come qualcosa che le appartiene”. La risonanza di mostre come quella di Wim Wender, James Turrelle e Robert Irwin o Bill Viola hanno avuto un effetto di richiamo sul pubblico, varesini compresi, e l’obiettivo è quello di raggiungerne sempre di più.

Non è un caso infatti, che la Villa guardi al territorio presentando una serie di eventi per bambini e famiglie, come i laboratori o le visite guidate e che per il futuro abbia in cantiere altri due progetti. Il primo è quello di creare visite guidate per i non udenti grazie a personale specializzato nel linguaggio dei sordomuti e la disponibilità di tablet appositi. La seconda novità riguarda il 2016 quando nelle proprietà Fai verranno istallate delle arnie per la produzione del miele. “Verrà spiegata, a grandi e piccini, la funzione delle api e l’importanza del loro lavoro”. I dati intanto, sono positivi. Varese è infatti la seconda provincia per numero di tesserati fai con 7,712 iscritti, la prima è Milano. Al terzo posto c’è Torino.

LE MOSTRE FUTURE
Dal 23 maggio il Fai presenta il terzo atto del progetto triennale “Art in Nature”, realizzato in collaborazione con Arte Sella. Protagonista sarà lo scultore Peter Randall-Page che porterà in Villa opere di granito e marmo. Dal 12 giugno invece, si terrà la mostra “Natura naturans. Roxy Paine e Meg Webster” in tema Expo. I due artisti infatti, mettono in evidenza, in modo differente, la forza creatrice della natura e la contraddizione che nasce nella società contemporanea dallo sfruttamento di tali energie da parte dell’uomo. Due mostre di cui si sapranno a breve tutti i particolari.

Adelia Brigo
adelia.brigo@varesenews.it

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Pubblicato il 05 Maggio 2015
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