Buco in Provincia, la minoranza chiede la “commissione d’inchiesta”

Si accende il dibattito sulla delibera della Corte dei conti che individua “profili di criticità”. Sabato assemblea dei sindaci per informare della situazione

consiglio provinciale 29 giugno

Non va bene parlare sui giornali di quello che decide la Corte dei Conti: occorre analizzare ciò che accade con una commissione d’inchiesta che indaghi sulla situazione contabile. La richiesta arriva dai banchi dell’opposizione, proponente Pietro Galparoli, di Forza Italia, in un’attesa edizione del consiglio provinciale: dieci i punti all’ordine del giorno, ma il più atteso era quello non scritto, quello del “buco” di 50 milioni nei conti dell’ente ravvisato, secondo la maggioranza, da una delibera della Corte dei Conti.

Prima della proposta di Galparoli, il presidente Vincenzi ha informato i consiglieri: «La stessa Corte ha ordinato che copia della deliberazione sia comunicata al consiglio provinciale per assicurare equilibri di bilancio».

«La Corte», dice Vincenzi, «accerta sia criticità di residui attivi dichiarati insussistenti, sia una parte di residui passivi dovuti alla spending review che produce anch’essa effetti di criticità. Per questo è convocata per sabato prossimo, 4 luglio, l’assembra dei sindaci, alle 10».

Dopole dichiarazioni del presidente sono iniziati gli interventi dei capigruppo.

Subito hanno chiesto la parola i gruppi dell’opposizione.

Per il leghista  Giuseppe Longhin: «Questa Provincia è stata voluta da un governo che non ci appartiene. La lettura tecnica della delibera non dice in nessuna parte del testo l’ammanco dei 50 milioni. Ci sono profili di criticità dell’Ente. Non si parla di disavanzo».

Duro l’intervento di Pietro Galparoli (Forza Italia): «Lei, presidente, e la maggioranza non avete avito un minimo di vergogna su come sia stata trattata la Provincia. La prima cosa che ha fatto è stato quello di inviare un comunicato stampa invece di contattare direttamente il consiglio provinciale. Ancora oggi nella relazione della Corte dei Conti non si legge la parola “buco”. Questo modo di fare mette in allarme i cittadini e fa credere che qualcuno ha rubato. La maggioranza ha voluto a tutti i costi trovare un nemico. Un nemico l’avete creato perché non sapete governare, in mesi e mesi non si è fatto nulla. Siamo disponibili a governare con voi ma nell’alveo della democrazia. Chiedo che si istituisca una commissione d’inchiesta che indaghi non solo sul passato. Voglio sentire Galli e il dottor Colombo. Vorrei capire in cosa consiste questo buco. Chiedo che nel prossimo consiglio comunale si inserisca questa richiesta».

Pacata, ma ferma la replica di Paolo Bertocchi, consigliere di maggioranza: «Credo che ognuno di noi debba fare il mestiere per il quel è stato eletto. Non spetta a noi giudicare in una polemica politica una delibera chiara, pubblica e che non mi lascia sereno. Ciò che ci spetta non è individuare colpe o responsabilità. Sulla vicenda ha deliberato la Corte dei Conti che ha trasmesso gli atti alla Procura della Corte dei Conti. Ciò che spetta a noi è far discutere insieme maggioranza e minoranza non solo per uscire da questa situazione. Il traguardo non è solo il bilancio consuntivo ma il mettere in sicurezza i conti della Provincia. La proposta di Galparoli non può essere accolta: esiste la commissione Bilancio che è deputata a fare questo. Il luogo migliore per parlare della questione è questa commissione,per mettere in sicurezza i conti, i servizi e i dipendenti, che ringrazio per il lavoro che svolgono»

Giorgio Ginelli, vice presidente dell’Ente ha parlato anche da sindaco: «Sono abituato a leggere le sentenze e le delibere, a informarmi. La Corte non condanna nessuno, ci sta richiamando ad un atteggiamento responsabile nell’ambito dei meccanismi contabili per garantire l’equilibrio finanziario dell’ente. Le criticità ci sono, tanto è vero che la Procura ha acquisito i conti del 2012 e 13: la situazione è di una certa rilevanza. Il nostro ruolo di amministratori non è di addossare colpe ma di operare umazione per far si che la Provincia garantisca i servizi e gli stipendi ai dipendenti»

La chiusura del dibattito è spettata allo stesso Vincenzi, che di fatto ha risposto agli attacchi di Galparoli: «Siamo qui da sei mesi, c’è una maggioranza di persone che lavorano tutti i giorni in Provincia e gratuitamente. Stiamo cercando di fare del nostro meglio. Ognuno si impegna tutti i giorni. I risultati si vedono eccome, vedi il gestore unico del servizio idrico integrato o la stazione unica appaltante provinciale. Non mischiamo l’acqua calda col vino fresco».

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

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Pubblicato il 29 Giugno 2015
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