Calcioscommesse, arrestati i dirigenti del Catania. La partita col Varese tra quelle incriminate
Antonino Pulvirenti, Daniele Delli Carri e Pablo Cosentino agli arresti domiciliari nell'inchiesta “I treni del gol” coordinata dalla Dda di Catania. Anche il biancorosso Fiamozzi tra gli indagati
C’è anche Varese-Catania tra le partite incriminate finite nella nuova inchiesta sul calcioscommesse che ha portato all’arresto di sette persone e alla denuncia di un’altra ventina di uomini tra dirigenti, calciatori, direttori sportivi, procuratori. Tra gli indagati c’è anche un giocatore biancorosso, Riccardo Fiamozzi, accusato di aver preso denaro per “truccare” la partita tra Varese e Catania del 2 aprile, finita 0-3 per gli etnei.
L’accusa è quella di aver taroccato alcune partite dell’ultima stagione per permettere ai rossoazzurri di salvarsi, obiettivo centrato. La Digos ha notificato ad Antonino Pulvirenti, Daniele Delli Carri e Pablo Cosentino, rispettivamente presidente, direttore sportivo e amministratore delegato del Catania, un provvedimento agli arresti domiciliari per truffa e frode sportiva. L’inchiesta è coordinata dalla Dda di Catania. Perquisizioni sono state effettuate della Polizia a Roma, Chieti, Campobasso e Catania. L’indagine è stata condotta dalla Digos in collaborazione con la Polizia postale.
Il nome del Catania calcio era emerso il 19 maggio scorso nell’ambito dell’inchiesta “Dirty Sorce” che portò all’arresto di 50 persone tra dirigenti sportivi, allenatori, giocatori, dirigenti e scommettitori italiani e stranieri che aveva truccato decine di partite del campionato di serie B. L’inchiesta, secondo le parole del questore di Catania, Marcello Cardona, ex questore proprio a Varese, «è nata da una denuncia dello stesso presidente del Catania per motivi di preoccupazione riguardo la tifoseria».
Già lo scorso 1 giugno il Catania era stato citato nel Rapporto 2015 di Federbet, federazione europea di contrasto al match-fixing, presentato al Parlamento Ue di Bruxelles, per quattro partite sospette di combine contro Trapani (andata e ritorno), Cittadella e Ternana.
Proprio prima della partita contro il Catania al Franco Ossola lo scorso 2 aprile (0-3 per i siciliani) il Varese si era auto-denunciato alla Procura Federale dopo un consulto con Federbet. Era stato il direttore generale Giuseppe D’Aniello a segnalare il flusso anomalo di giocate sulla vittoria del Catania con una mail certificata alla Procura federale insieme al resoconto avuto da Federbet. Subito dopo la partita sono stati interrogati i capitani e gli allenatori delle due squadre, oltre a un dirigente per parte. Il club biancorosso in questo modo si è messo al riparo da possibili sanzioni avvisando per tempo le autorità calcistiche, ancor prima di scendere in campo. Alcuni ultras in quell’occasione contestarono la squadra con un eloquente striscione con la scritta “Venduti”.
Secondo le prime indiscrezioni, era il direttore sportivo etneo Marcello Delli Carri a contattare i procuratori dei giocatori delle squadre avversarie per sistemare la partita dando ai tesserati 10mila euro. Tra questi giocatori c’è anche Riccardo Fiamozzi del Varese, che risulta indagato al pari dell’ex biancorosso Alessandro Bernardini, ora al Livorno.
La gara del “Franco Ossola” del 2 aprile, in cui i siciliani si imposero per 3-0, secondo quanto dichiarato dalla dottoressa Paglialunga della Digos catanese, dovrebbe essere stata la prima “combinata”. Sotto inchiesta anche le gare dei catanesi contro Trapani, Latina, Ternana, Livorno e Avellino.
Le persone che hanno già ricevuto le informazioni di garanzia sono: Pietro Lo Monaco, proprietario del Messina Calcio, Fabrizio Ferrigno, direttore sportivo del Messina e Alessandro Failla sempre del Messina, Alessandro Bernardini, calciatore del Livorno, Riccardo Fiamozzi del Varese, Luca Pagliaruro del Trapani, Antonino Daì del Trapani e Matteo Bruscagin del Latina.
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Avanti di questo passo, ci ripescheranno in B…… Poveri noi, come siamo caduti in basso! Come si fa’ a credere ancora in questo sport? Era il più bello e lo hanno abbruttito con squallidi comportamenti…..sempre e solo per il Dio denaro, lo sterco del diavolo!
Non conosco abbastanza Riccardo Fiamozzi per mettere la mano sul fuoco, credo invece di poterla mettere per Alessandro Bernardini. E proprio il presunto coinvolgimento di Bernardini mi fa ipotizzare che, fatto salvo l’impianto generale dell’inchiesta catanese, almeno qualche particolare sia bisognoso di ulteriori approfondimenti e probabilmente di rettifiche…