Carcere e condanna, i guai del presidente libanese

Alì Zeaiter ha venduto auto comprate con assegni falsi. E' stato ai Miogni in cella e ai domiciliari. Deve scontare ancora 2 anni, con l'affidamento in prova

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Il primo problema? Sarà come poter guardare le partite in notturna. Alì Zeaiter non può uscire col buio, perché, come spiega il suo avvocato, sta scontando una pena con l’affidamento ai servizi sociali: può uscire di casa e lavorare solo di giorno.

Il nuovo presidente del Varese ha portato alla presentazione in comune il suo avvocato, Emanuele Perego (nella foto, con il suo cliente), per spiegare come stiano le cose in merito ai suoi guai giudiziari. «Alì ha patteggiato una pena per truffa – spiega l’avvocato Perego – per una compravendita di auto con assegni falsi. In sostanza si è trovato a rivendere delle vetture che erano già state acquistate in maniera truffaldina e non lo sapeva.Purtroppo era il terzo passaggio e quando le ha vendute è rimasto coinvolto in questa rete.

Abbiamo deciso di patteggiare – continua il legale – perchè dopo un periodo di detenzione nel carcere dei Miogni di Varese, aveva la necessità di tornare a casa per rivedere i suoi due figli, che sono molto piccoli. Si sa come vanno le cose in Italia – azzarda il legale –  per difendersi ci vogliono molti soldi e spesso non c’è possibilità di uscirne bene. Per chi fa impresa é facilissimo scivolare su una buccia di banana e trovarsi coinvolto in qualche problema giudiziario».

L’imprenditore libanese ha patteggiato 3 anni e mezzo per una truffa in concorso. Gli rimangono ancora 2 anni da scontare. Dopo i domiciliari è giunto il momento dell’affidamento in prova ai servizi sociali: e di tempo ne avrà: «D’altronde anche Berlusconi ha potuto fare politica pur avendo l’obbligo di seguire i servizi sociali» chiosa l’avvocato.

Certo che i presupposti sono un po’ particolari. Ma anche i precedenti. Anche l’ex presidente Pierpaolo Cassarà aveva una condanna patteggiata a un anno e 8 mesi nel 2007 per falso ideologico mentre un altro ex presidente, Antonio Rosati, è stato arrestato lo scorso ottobre per associazione per delinquere e frode fiscale. L’indagine è in corso.

Roberto Rotondo
roberto.rotondo@varesenews.it
Pubblicato il 11 Giugno 2015
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