Evade il fisco per 10 milioni, imprenditore nei guai

L'uomo, un imprenditore polacco, dovrà pagare 4 milioni di euro di imposte dirette oltre a sanzioni che potranno arrivare fino a 7 milioni

guardia di finanza generiche

Cinque anni di redditi non dichiarati, per un totale di 10 milioni evasi. Nel corso delle indagini fiscali, riconducibili alla più generale azione della Guardia di Finanza di contrasto all’evasione fiscale internazionale e alla ricerca di disponibilità patrimoniali e finanziarie detenute all’estero da soggetti residenti in Italia, la Compagnia di Varese ha sottoposto a controllo un imprenditore di origine polacca, che a partire dall’anno 2010 aveva sistematicamente omesso di presentare la dichiarazione dei redditi in Italia.

L’attività svolta ha permesso di sviluppare, in chiave investigativa, gli elementi informativi acquisiti nel corso di un controllo eseguito al valico di confine di Gaggiolo, in materia di circolazione transfrontaliera di valuta.

Attraverso l’utilizzo mirato delle banche dati in uso e l’attività d’intelligence dei militari è stato possibile individuare in Italia i legami familiari, il centro degli interessi patrimoniali e sociali e quindi la residenza fiscale, del soggetto verificato, che risultava, invece, fittiziamente residente in Polonia.

In particolare, al termine dell’azione ispettiva, i finanzieri della Compagnia della Guardia di Finanza di Varese hanno accertato redditi non dichiarati dal soggetto verificato per circa 10 milioni di euro per gli anni dal 2010 al 2013. Grazie alla documentazione rinvenuta durante il controllo in frontiera, attestante il possesso di attività finanziarie illecitamente detenute in Svizzera, è stato possibile delineare le trame dell’evasione e ricostruire il reddito del soggetto verificato negli anni oggetto d’indagine. Per lo stesso periodo il contribuente ha omesso di indicare nel quadro RW della dichiarazione dei redditi gli investimenti di natura finanziaria detenuti all’estero per oltre 24 milioni di euro.

L’attività svolta ha permesso di rilevare anche il mancato pagamento dell’IVAFE, (l’Imposta sul valore delle attività finanziarie detenute all’estero) dovuta dalle persone fisiche residenti in Italia a decorrere dal periodo d’imposta 2011.

L’attività investigativa di polizia tributaria delle Fiamme Gialle si è sviluppata al fine di ricostruire l’esatta posizione fiscale del contribuente e adottare, conseguentemente, ogni misura utile a garantire la pretesa erariale.

Il contribuente si è reso dunque responsabile delle violazioni previste per l’omessa presentazione delle dichiarazioni dei redditi.

Per quanto sopra, il soggetto controllato dovrà corrispondere all’erario sia il pagamento delle imposte dirette per oltre 4 milioni di euro e le relative sanzioni previste dalla legge tributaria sia la sanzione amministrativa pecuniaria che va da un minimo di 1.440.000 euro ad un massimo di 7.200.000 euro dell’ammontare degli importi degli investimenti esteri non indicati nel quadro RW della dichiarazione dei redditi.

L’attività svolta, si inquadra nell’ambito della strategia della Guardia di Finanza volta al contrasto dell’evasione fiscale internazionale, che oltre ad essere indicativa dell’occultamento di ricchezza all’Erario, sottende, a volte, fenomeni ben più gravi e insidiosi come il riciclaggio e il reinvestimento di proventi illeciti all’estero.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 25 Giugno 2015
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