In due anni quadruplicate le richieste di fondi pensione integrativi

La Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate promuove un’iniziativa di educazione finanziaria: domani sabato 6 giugno la consegna della “busta arancione” a un centinaio di quarantenni

bcc

Come sarà la mia pensione? Potrò permettermi di mantenere gli stessi livelli di vita una volta raggiunta la pensione? La domanda arriva dalla cosiddetta generazione X, i quarantenni  di oggi quelli nati a cavallo tra gli anni 60 e 70. E la risposta è no. Tanto che in due anni le richieste di fondi pensione integrativi sono quadruplicate. A rivelarlo è la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate a margine dell’iniziativa in programma domani, sabato 6 giugno, a Busto Garolfo quando a un centinaio di quarantenni consegnerà la “busta arancione”, il documento che contiene la proiezione della loro situazione pensionistica.

«Sono i quarantenni i più attenti al loro futuro. Se fino a due anni fa meno di uno su 10 pensava ad attivare un fondo pensione integrativo, oggi quasi il 50% si rivolge a noi per chiedere informazioni su come costruirsi una pensione integrativa. E quasi tutti quelli che esplorano questa possibilità arrivano a decidere di dare il via a un fondo pensione integrativo», spiega il presidente della Bcc Roberto Scazzosi. «Con l’iniziativa di domani chiudiamo così la seconda fase dell’iniziativa che ci ha visto fare innanzitutto un’operazione di educazione finanziaria rivolgendoci ad una fascia di popolazione che, tra lavoro e famiglia, rischia di essere quella che maggiormente pagherà le conseguenze del passaggio da un regime pensionistico retributivo ad uno contributivo».

I conti sono subito fatti: facendo delle stime – per quanto semplicistiche – con un regime contributivo è possibile ipotizzare che un quarantacinquenne di oggi con alle spalle 19 anni di versamenti andrà in pensione tra 20 anni con meno del 70% dell’ultimo stipendio. Una donna di 43 anni, laureata e con un contratto da impiegata otterrà nel 2039 una pensione pari a circa il 67% del suo stipendio. Il tutto, considerando che i 1.800 euro di oggi avranno un peso ben diverso tra 20 anni.

L’iniziativa della “busta arancione” che la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate ha avviato nel febbraio scorso è stata soprattutto un’iniziativa di consapevolezza e di educazione alla programmazione del proprio futuro. Aggiunge Scazzosi. «Si parla almeno da vent’anni della “busta arancione” ritenendola un’operazione fondamentale per capire la propria posizione previdenziale.

Un’operazione che oggi con il regime contributivo assume ancora più valore: la direzione intrapresa è quella di abolire certi diritti acquisti andando a guardare l’effettivo versato». La Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate ha anticipato l’Inps: dapprima ha scelto a sorte un centinaio di soci per i quali ha sviluppato e consegnato la busta arancione. Poi l’ha offerta a quanti interessati: «Significativo il fatto che abbiano risposto prevalentemente quarantenni, persone che sono ancora ben lontane dall’andare in pensione, ma che è bene che inizino fin da oggi a guardare alla loro situazione previdenziale in prospettiva». Conclude Scazzosi: «Siamo consapevoli che conoscere la propria situazione sia il presupposto per garantirsi una vita pensionistica più tranquilla, magari pianificando al meglio il futuro, soprattutto  alla luce dei grandi cambiamenti che hanno interessato il mondo previdenziale e il welfare. Essere vicini alle famiglie dell’Altomilanese e del Varesotto, ovvero i territori dove operiamo, è anche offrire gli strumenti affinché si possano occupare fin da oggi del loro futuro».

 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 05 Giugno 2015
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