La Buglossa azzurra

Il nostro lettore Teresio Colombo ci porta a spasso per le bellezze naturalistiche della provincia

Varie

Il 25 maggio decido di arrivare alle Pizzelle, percorro il sentiero che porta al pratone con la scelta di non fermarmi, ma vedendo una orchidea che non ho ancora descritta ma essendo ancora in bocciolo non mi fermo proseguendo fino al termine del pratone dove il bivio fra la salita dalla presa d’acqua o da quella esterna. Nell’incertezza scelgo un sentierino laterale che sbucherà sulla strada per il campo dei fiori e fatti alcuni metri incontro dei fiorellini rossi ed azzurri che con qualche difficoltà ed incertezza la classifico come Buglosa azzurra (Anchusa italica) pianta considerata scomparsa dalla provincia di Varese e comunque una rarità anche per altre zone. A questo punto la scelta è il sentiero esterno per le Pizzelle e, fatti pochi passi, incontro alcuni Giaggioli susinari (Iris Graminea) bellissima iridacea di cui si nota una sensibile riduzione degli esemplari che fioriscono mentre non si nota una riduzione di piante, più avanti la Stellina cruciata (Asperula taurina) si mostra in gruppi di un certo rilievo, è un fiore comune in tutto il parco.

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Arrivato al valico delle Pizzelle vado avanti per il sentiero che porta alla fontana rossa ma fatti alcuni metri mi accorgo che delle orchidee per le quali sono venuto non vi è traccia penso che proseguendo per la deviazione a destra dovrei trovare una parte più esposta dove in anni precedenti ho ritrovate le orchidee che sto cercando. La prima cosa che scorgo è un grosso masso che sembra crollato dalla cima  del monte 3 croci all’epoca della costruzione del ex grande albergo. Una pianta dj Dafne mezereo evidenzia i pochi semi rimasti e la fotografo, devo abbandonare il sentiero, perché interrotto dalla caduta di un grosso albero e ritornare vero la cima del m. Pizzella dove trovo un gruppo di raponzolo alpino (Phyteuna hemisfercum). E’ tardi devo sbrigarmi a rientrare e quindi accelero la discesa verso il piazzale delle corriere, ma non posso non fermarmi a riprendere la bella Cefalantera gialla (Cephalanthera damasonium).

Il giorno 27, passo dall’ex grande albergo raggiungo il sentiero che conduce alle 3 croci e prima di imboccarlo incontro un cespuglio di Pervinca maggiore (Vinca major) senza dubbio naturalizzandosi da coltivazioni  del primo decennio del novecento, è senza dubbio spontanea la presenza del geranio minore (Geranium pusillum) che fa bella mostra di sé alla base della scalinata  che ci condurrà alla via Sacra lungo la quale le rose selvatiche si sprecano e la Peverina delle Alpi (Cerastium alpinum) è in piena fioritura. Purtroppo il cielo è meno limpido di quanto vorrei ma il panorama che si gode dalleTre Croci è senza dubbio stupendo, la vista della zona dei laghi, il Sacromonte e tutta la pianura fino al milanese, lasciata questa cima ,mi avvio in direzione della caserma osservando la parte alta del parco della ex colonia alpina e constatando che ci vorrà una settimana e forse più per la fioritura del giglio martagone: al bivio del sentiero scelgo la deviazione a destra avviandomi ad uno dei crocefissi lasciati dal Carasvati che ha lavorato alla costruzione dell’ex albergo, attraversato il bosco si esce sul punto d’arrivo di chi tenta le scalate del campo di roccia e, senza grande sorpresa, una Orchidea maschia (Orchis mascula), malgrado il tempo per la sua fioritura sia passato, fa bella mostra di sé, vicino una piantaggine alpina  (Plantago alpina) mostra i segni di fioritura; risalgo verso la  caserma e, inaspettata, trovo la orchidea Listera maggiore (Listera ovata) che ha clorofilla anche nel labello fiorale.

Arrivato poco otto la caserma si gode uno spettacolo della corona alpina abbastanza entusiasmante, mi fermo un attimo e riesco ad individuare la punta della Giovane vergine (Jungfrau). La discesa preferisco farla su strada asfaltata, ma alla prima curva una Rosa montana (Rosa montana) mostra il suo primo fiore, proseguo facendo l’accorciatoia fino sotto alla pensione Irma e quindi proseguendo sul tratto asfaltato per andare a controllare  le sculture lasciate dallo stesso Caravati che ha realizzato il Crocefisso ed altre statua sul Campo dei fiori, quando poco dentro il bordo strada intravvedo delle Neottie fresche, una volta fatte le fotografie mi allontano e con somma meraviglia 2 cerbiatti sono scesi di corsa e il secondo non è stato travolto da un automobile.

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Pubblicato il 08 Giugno 2015
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