Via Francigena, decima tappa. San Gimignano – Monteriggioni

La decima tappa del direttore Marco Giovannelli "in viaggio con VareseNews" sulla via Francigena tra nuove e vecchie conoscenze

via francigena

Inizia presto la vita a San Gimignano. Dall’alba sono all’opera gli addetti alla pulizia che passano e ripassano dalle piazze centrali e dalle vie laterali. La città è molto curata anche perché il flusso di turisti è veramente notevole.

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Le torri, la storia, la gastronomia, l’arte. Di ragioni per andare a San Gimignano ce ne sono tante.

Da oltre vent’anni si è affacciata anche la Via Francigena e qui ci tengono molto.

“Sta crescendo molto anche se siamo all’anno zero – mi racconta Giacomo Bassi, il sindaco rieletto con una maggioranza plebiscitaria per il secondo mandato – Ora è importante che tutte le regioni si impegnino come ha fatto la Toscana. Servono investimenti seri prima di tutto per migliorare sentieri e accoglienza e poi per l’ospitalità. Abbiamo fatto dei passi avanti investendo l’associazione europee delle vie Francigene per la manutenzione, la cartellonistica e questo per chi fa il cammino è fondamentale”.

Bassi è uno degli amministratori che crede molto alla Francigena. L’ho conosciuto due anni fa in un tour per giornalisti e Social manager. Mi aveva colpito la sua disponibilità, semplicità ma al tempo stesso la competenza. Il sindaco è anche presidente dell’associazione che racchiude i luoghi Patrimonio dell’Unesco in Italia. E ripartiamo a parlare della Francigena proprio dall’idea di proporre il riconoscimento Unesco.

“Ci siamo ritrovati in una cinquantina di amministratori di rispettivi comuni. Stiamo valutando cosa fare anche perché ci sono diverse incognite. Chiediamo solo per l’Italia o proviamo a realizzare la prima realtà transnazionale che abbia il riconoscimento come patrimonio dell’Unesco. Poi abbiamo anche la questione del cammino del Sud. Alcune realtà ci stanno chiedendo di aderire ma nel frattempo il progetto è ancora molto indietro. Insomma va pensata bene questa cosa. Intanto però ogni anno crescono i pellegrini e le persone che si avvicinano alla Francigena. C’è sempre maggior interesse e questo ci spinge a migliorare sempre”.

Bassi, da pragmatico amministratore mette in evidenza anche un problema giuridico delicato. “Abbiamo qualche contenzioso con privati che non vogliono far passare la Via sulla loro proprietà. Per ora non abbiamo poteri e dobbiamo capire come poterci muovere. In ogni caso stiamo facendo molto e vedrete che andrà sempre meglio. La Francigena è un brand fantastico e soprattutto i piccoli centri ne trarranno molto giovamento”.

È stato un piacere rivedere il sindaco e farlo nella piazza della cisterna mente giovani di tutto il mondo si stanno esibendo in numeri del circo sociale, è ancora più affascinante.

La tappa di oggi da San Gimignano a Monteriggioni è splendida, una delle più suggestive finora. Dura perché con il cammino ufficiale si superano i 32 chilometri, ma merita davvero. Certo quei 3-400 metri finali ti fanno tirar fuori la lingua, ma vieni ripagato.

Due tappe lungo il cammino. A Quartaia per spezzare la mattina e poi nel l’incantevole Strove per la pausa più lunga per consumare un piccolo pranzo. Da lì poi una sosta ad Abbadia Isola per vedere la bella chiesa e il piccolo borgo.

Gli ultimi chilometri poi sono sempre i più duri anche perché superati i 25 chilometri piedi e muscoli si lamentano e non poco.

Questa decima tappa segna la metà del mio cammino e mi accoglie Monteriggioni con il suo borgo che sembra un piccolo gioiello. Stretto dentro le mura e le sue quattordici torri, è pieno di turisti tutto l’anno e ogni piccolo spazio è occupato da artigiani di ogni genere.

Stasera poi ho ben due sorprese. Mi seguiva via Facebook la mia amica Francesca, varesina e che da decenni vive in Toscana, e così mi ha raggiunto a Monteriggioni. A tarda sera è arrivato anche Daniele Reali, fondatore del Giunco.net. Con lui c’è un bel rapporto da sempre e il suo giornale sta seguendo il mio diario. A Grosseto a Il giunco è diventato una realtà importante e Daniele è l’esempio della positività perché una volta andata in crisi la tv per cui lavorava si è reinventato un progetto. È un modo virtuoso di praticare la nostra professione. Daniele è curioso, attento, professionale.

La serata si chiude così con una bella tavolata a quattro anche con Richard. Vicini a noi quattro bresciani che hanno fatto alcune tappe e che ho incontrato ieri sera a San Gimignano.

Domani tappa intermedia a Siena di nuovo in compagnia con Sonia, l’assessore alla cultura, e poi a cena con un gruppo di varesini che lavorano per la Whirlpool a Siena.

A domani.

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Pubblicato il 29 Giugno 2015
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