Whirlpool, nuovo piano senza esuberi e Carinaro non chiude

Dall’incontro con le parti sindacali al ministero dello sviluppo economico emergono i particolari del nuovo piano aziendale

whirlpool piano industriale

Il piano industriale di Whirlpool cambia: dall’incontro con le parti sindacali al ministero dello sviluppo economico emergono i particolari del nuovo piano aziendale. Whirlpool, nel confermare il ruolo centrale dell’Italia nella strategia dell’area EMEA (Europe, Middle East and Africa), ha presentato le novità.

In particolare, l’elemento di novità riguarda l’assegnazione di una missione specifica a Carinaro (CE) che diventerà il polo centrale per le parti di ricambio, consolidando così tutte le attività EMEA relative a ricambi e accessori in un unico sito. A Carinaro, dunque, giungeranno le parti di ricambio e i prodotti accessori provenienti dalle fabbriche europee e dai fornitori. Le attività all’interno del sito si focalizzeranno su magazzino, assiemaggio, confezionamento e spedizione ai clienti in tutta Europa, Medio Oriente e Africa.

Di conseguenza il piano industriale presentato da Whirlpool prevede oltre al mantenimento di due sedi amministrative a Varese e Fabriano, l’assegnazione di una missione specifica per ogni sito rafforzando la presenza industriale in tutte le regioni in cui l’azienda opera in Italia con volumi in entrata da Cina, Turchia e Polonia. Confermato per il sito di Napoli l’investimento aggiuntivo per una nuova gamma di lavatrici a carica frontale rivolta al mercato extra europeo.

Relativamente alla riconversione di None (TO) è stata confermata l’intesa tra Whirlpool e la società Mole Logistica per l’acquisizione del magazzino e il riassorbimento di tutto il personale da parte della società piemontese assicurando continuità, in outsourcing, delle attività logistiche di Whirlpool fino alle fine del prossimo anno confermando inoltre il proseguimento  delle operazioni di Ricerca e Sviluppo e delle altre attività fino alla fine del 2016.

L’azienda, infine, ha confermato la volontà di minimizzare l’impatto sulle persone e sulle comunità coinvolte dando la disponibilità a non procedere a licenziamenti unilaterali fino alle fine del 2018; gestire le eccedenze attraverso ammortizzatori in flessibilità; agevolare le uscite attraverso mobilità incentivata su base volontaria o per accompagnamento alla pensionee favorire i  trasferimenti presso altra sede del Gruppo. Così viene descritto nella nota stampa ufficiale diffusa dal gruppo.

Il piano conterrà «513 milioni di euro più 30 milioni già avviati, il rientro di 650.000 pezzi da Turchia, Cina e Polonia e la conferma dell’Italia come centro di eccellenza dell’area Emea dove saranno concentrati il 75% degli investimenti di ricerca e sviluppo pari a 90 milioni di euro l’anno». A riportarlo è il Segretario Generale FIM CISL Marco Bentivogli che ha commentato l’incontro odierno: «Il nuovo piano – spiega Bentivogli – non genera esuberi strutturali e prevede missioni industriali per tutti i siti, aumentando la saturazione media dei siti dal 55% al 70% e 6,25 milioni pezzi annui. A Carinaro si investiranno invece 8 milioni di euro e sarà concentrata tutta l’attività dell’area Emea della componentistica relativa ad accessori e ricambi per i mercati UE, Africa e Medio Oriente. Tale missione occuperà tutti i 40.000 metri quadrati dello stabilimento e in partenza 320 lavoratori su 18 turni (3 turni di 6 ore a 5 squadre dal lunedì al sabato) con  forti possibilità di crescita. Tale concentrazione non genererà esuberi negli altri siti».

Infine, spiega sempre Bentivogli, «per Teverola si investiranno 2 milioni di euro per attività di scouting già avviate, di nuove attività di reindustrializzazione. La Fim Cisl ha chiesto di incrementare gli incentivi proposti nel precedente incontro e di maggiori garanzie sulla cessione di None e il trasferimento di Albacina a Melano».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 23 Giugno 2015
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